Piacenza: la bellissima Cenerentola dell’ Emilia Romagna

Poco considerata dai turisti che visitano l’ Emilia Romagna, Piacenza è una bella cittadina di provincia che merita di essere conosciuta perchè conserva un interessante patrimonio storico e culturale costituito soprattutto da chiese e palazzi storici che risalgono al Medioevo, al Risorgimento e alla dominazione della famiglia Farnese. L’ itinerario alla scoperta della città comincia con l’ imponente Duomo di Piacenza che mette in bella mostra la Cupola del Guercino, continua da Piazza Cavalli con le due statue equestri attorno alla quale ci sono i palazzi più importanti tra i quali il Gotico, Palazzo Mercanti e il Palazzo del Governatore e termina con Palazzo Farnese e con i bellissimi Musei Civici. Lungo le piazze e le vie che uniscono questi luoghi che sono i più emblematici di Piacenza se ne possono scoprire decine di altri molto suggestivi, uno più bello dell’ altro

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Perchè nel titolo ho definito Piacenza come la Cenerentola dell’ Emilia Romagna? Semplice: è in assoluto la città meno conosciuta della regione, al punto che sono ancora molto pochi i turisti che decidono di visitarla, e sono quasi sicuro che anche tu sei tra quelli.

E io non faccio eccezione, infatti ho deciso di visitare Piacenza per puro caso, nonostante ci sia stato decine di volte. Qualcosa non ti torna su quello che ho appena detto? Adesso te lo spiego.

Io uso la città di Piacenza come parcheggio per la macchina quando devo scendere a Rimini con il treno. Infatti mi risulta comodo arrivare a Piacenza in auto, parcheggiare nel grandissimo parcheggio della stazione, e poi da lì prendere il treno.

Ma in tutti questi anni non mi sono mai nemmeno sognato di visitare Piacenza, soprattutto perchè mi ha sempre dato l’ idea di una città statica e senza nulla di realmente interessante da vedere.

L’ ultima volta che ci sono stato hanno cancellato il treno a causa di uno sciopero e così ho decido di approfittarne per conoscere il centro di Piacenza che tra l’ altro si trova a meno di 1 chilometro dalla stazione, e in tutta sincerità l’ ho deciso semplicemente per passare il tempo.

Beh, come spesso accade, anche il fastidio dello sciopero dei treni alla stazione di Piacenza si è trasformato in una bella opportunità. E dopo l’ assaggio del centro di Piacenza di quel giorno ci sono tornato altre 2 volte, in questo caso appositamente per conoscere quello che ti anticipo è il suo interessantissimo patrimonio culturale.

L’ epoca più interessante per lo sviluppo urbanistico e culturale della città di Piacenza è quella farnesiana, durante la quale si trasforma in residenza cittadina della classe aristocratica che avvia la costruzione di addirittura 123 palazzi, uno più sontuoso dall’ altro, nei quali presero abitazione circa 300 ricche familie.

Alla costruzione di questi palazzi di Piacenza concepiti secondo il gusto scenografico e fastoso del tempo sono chiamati progettisti e architetti di fama come Ferdinando Bibiena, Luigi Vanvitelli e Cosimo Morelli, oltre ad artisti del calibro di Raffaello.

Parallelamente ai palazzi, durante l’ epoca farnesiana tra il Seicento e il Settecento, anche le chiese aumentano considerevolmente al punto da far guadagnare alla città di Piacenza l’ appellativo di città delle 100 chiese.

piacenza centro

Ma la maggior parte dei palazzi storici e delle chiese a Piacenza si deve all’ epoca medioevale e al lavoro di artisti di primo piano, tra i quali Wiligelmo e Nicolò che sono i 2 più importanti scultori romanici dell’ epoca.

Chiariamoci subito: Piacenza non è nemmeno paragonabile alle altre bellissime città dell’ Emilia Romagna, e mi riferisco soprattutto a Parma, a Modena o a Bologna, ma è comunque molto storica e gradevole. Tieni conto che la città di Piacenza è al confine con la Lombardia e vicinissima a Milano, e questo si nota chiaramente.

Non voglio denigrare la Lombardia. Faccio solo questo appunto perchè il carattere dei piacentini è molto più simile a quello dei lombardi piuttosto che a quello degli emiliani, quanto meno questa è stata la mia impressione quando ho visitato Piacenza, che è comunque confermata dalle persone nate lì che conosco.

Il centro di Piacenza è piccolo e si gira molto comodamente a piedi o in bicicletta, anche perchè è quasi totalmente pedonale, e accoglie tantissime testimonianze monumentali e culturali delle diverse epoche, in particolare quella medioevale e quella rinascimentale, che ti racconterò in questo articolo.

Prima di proseguire ci tengo a sottolineare che la città di Piacenza fa anche parte della via Francigena o via Romea, il famoso percorso di pellegrinaggio che da Canterbury in Francia conduceva a Roma, e che costituiva una delle più importanti vie di comunicazione in epoca medioevale.

Per i pellegrini che intraprendevano quel viaggio, Piacenza era infatti un ottimo luogo di sosta e di ristoro scelto per la sua posizione strategica.

L’ hai già fatta la via Francigena? È davvero bella, anche se meno famosa del celebre Cammino di Santiago de Compostela, e tra l’ altro è un ottimo filo conduttore per visitare Piacenza insieme alle bellissime località emiliane e toscane che attraversa.

Io ne ho percorso un lungo tratto anni fa in bicicletta e ne conservo un ottimo ricordo, anche se non sono passato dalla città di Piacenza perchè l’ ho cominciata a Modena.

In questo itinerario alla scoperta di Piacenza non ti descriverò tutto quello che potrai vedere perchè la città è così ricca che sarebbe impossibile, e poi ti rovinerei del tutto la sorpresa. Ma una cosa è certa: vedrai che ne rimarrai affascinato!

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Il Duomo di Piacenza e la Basilica di San Savino

Il mio itinerario alla scoperta del centro di Piacenza è cominciato con la visita alla Cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Giustina. Questa è la chiesa principale della città tanto che è anche il Duomo di Piacenza.

Per arrivare in Piazza del Duomo a Piacenza dalla stazione fai una camminata di meno di 10 minuti durante la quale attraversi i Giardini Margherita e passi davanti alla Basilica di San Savino che trovi in via Giulio Alberoni.

Non aver fretta di arrivare al Duomo di Piacenza e fermati a visitare anche questa chiesa a 3 navate consacrata nel 1107 con gli interni in stile romanico e longobardo dove potrai visitare una splendida cripta e ammirare il prezioso crocifisso ligneo policromo del secolo XII che troneggia sull’ Altare Maggiore.

L’ elemento artistico che più mi è piaciuto di questa chiesa a Piacenza sono i mosaici pavimentati che risalgono al secolo XII, e che puoi ammirare in diversi punti della struttura.

I mosaici del presbiterio della chiesa di San Savino a Piacenza presentano il dio Anno con il sole e la luna insieme a scene che rappresentano le Virtù Cardinali, mentre quelli che trovi nella cripta rappresentano i mesi con le attività agricole, affiancati dai corrispondenti segni dello zodiaco.

Queste ultime raffigurazioni a mosaico nella Basilica di San Savino a Piacenza mi hanno ricordato vagamente le pareti affrescate di una sala del Castello del Buonconsiglio a Trento, che ti consiglio di visitare se passi da questa bellissima città del Trentino magari per andare a sciare d’ inverno nelle sue bellissime valli.

Se hai un pò di tempo imbocca via Abbadia per vedere la collezione del Museo della Stampa di Piacenza, dedicato ai macchinari e agli strumenti tipografici utilizzati fino agli anni Ottanta per la realizzazione del quotidiano locale Libertà, uno dei più antichi d’ Italia

Per arrivare alla Cattedrale di Piacenza devi proseguire su via Giulio Alberoni, immetterti su via Roma e poi prendere via Vescovado che ti porta proprio alla piazza antistante.

Non farai fatica a riconoscere la Piazza del Duomo di Piacenza perchè la Cattedrale occupa tutto un lato. Appena ci sarai davanti capirai immediamente che questa chiesa di Piacenza costruita tra il 1122 e il 1341 è uno splendido esempio di stile romanico emiliano.

Bellissima è la facciata del Duomo di Piacenza che è costruita interamente in marmo e arenaria sulla quale si aprono 3 grandi portali sormontati da protiri con decorazioni raffiguranti telamoni e scene della vita di Cristo, 2 dei quali sono opera dei celebri scultori Nicolò e Wiligelmo.

Sulla guglia del campanile trecentesco della Cattedrale di Piacenza di oltre 72 metri svetta un curioso angelo rotante in rame dorato dello stesso periodo chiamato Angil dal Dom, ovvero Angelo del Duomo in dialetto piacentino. Come lo capisco? Il dialetto piacentino è molto simile a quello lombardo che usavano i miei nonni.

Il contributo alla decorazione del Duomo di Piacenza degli scultori Nicolò e Wiligelmo si nota anche dai bassorilievi raffiguranti le corporazioni artigiane medioevali che si dedicarono alla sua costruzione, e che puoi vedere su alcuni pilastri.

La Cattedrale di Piacenza conserva anche una fonte battesimale paleocristiana ricavata da un unico blocco di marmo e molti affreschi del Trecento e del Quattrocento che decorano pareti e pilastri, insieme all’ importante polittico ligneo di Antonio Burlengo e Bartolomeo da Groppallo che vedi sopra l’ altare.

Ma puoi vedere la vera meraviglia del Duomo di Piacenza solo se alzi gli occhi al cielo. Solo compiendo questo movimento puoi notare la splendida cupola ottagonale completamente affrescata che mi ha tolto il fiato.

Ti assicuro che non ci sono altre parole per descrivere questa stupefacente opera d’ arte completata dal Guercino che subentrò al Morazzone nel 1626. È questo il motivo per il quale la cupola della Cattedrale di Piacenza è comunemente conosciuta come Cupola del Guercino.

La cosa fantastica è che puoi ammirarla da molto vicino grazie al percorso di visita attraverso le possenti murature del Duomo di Piacenza chiamato con poca creatività Salita alla Cupola del Guercino, grazie al quale arriverai a 27 metri d’ altezza per poter toccare quasi con mano i meravigliosi affreschi che la adornano.

Grazie a questo percorso verticale nella Cattedrale di Piacenza hai anche una magnifica vista panoramica su Piazza del Duomo e su tutta la città.

L’ ingresso al Duomo di Piacenza è gratis, ma per la Salita alla Cupola del Gurcino devi partecipare ad una visita guidata a pagamento da prenotare in anticipo.

Nel prezzo del biglietto è inclusa anche la visita a Kronos – Museo della Cattedrale, che documenta la storia e la vita di questa che è la più importante chiesa di Piacenza attraverso un affascinante percorso in parte multimediale.

L’ oggetto più interessante tra i tanti che compongono la collezione del Museo della Cattedrale di Piacenza è il Libro del Maestro, un prezioso manoscritto risalente al secolo XII e summa culturale medioevale di assoluto rilievo nel panorama europeo.

Come avrai già intuito il biglietto combinato Salita alla Cupola del Gurcino e ingresso a Kronos ti permette di compiere un fantastico itinerario storico-artistico-religioso attraverso le mura della Cattedrale di Piacenza.

Mi permetto di consigliartelo perchè quando sono stato a visitare Piacenza l’ ho vissuto in prima persona e mi ha semplicemente estasiato.

Preparati, perchè l’ itinerario alla scoperta del centro di Piacenza è solo all’ inizio e, paragrafo dopo paragrafo, di sorprese ne avrai tante!

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Via Roma e Piazza Cavalli

Terminata la visita al Duomo, ho proseguito il mio itinerario alla scopera del centro di Piacenza verso la bellissima Piazza Cavalli che raggiungi in meno di 10 minuti ritornando su via Roma e percorrendola tutta, fino a quando non trovi la svolta per via Cavour.

Lungo questo tratto di strada verso la Piazza Cavalli di Piacenza trovi la graziosa chiesa di San Rocco (all’ angolo con via Legnano) e Biblioteca Passerini Landi, sorta nel 1791 dalla fusione tra la Biblioteca Reale e la Biblioteca Passerini.

Ti consiglio di dare un’ occhiata allo spazio espositivo di questa biblioteca nel centro di Piacenza perchè conserva preziosi cimeli, documenti antichi, manoscritti, lettere e fotografie che raccontano le relazioni quotidiane del compositore e musicista Giuseppe Verdi con i famigliari, gli amici e i collaboratori.

Al civico 80 di via Roma ti consiglio di dare un’ occhiata a Palazzo Costa, databile alla prima metà del secolo XVIII. Come noterai questo antico palazzo di Piacenza presenta una facciata incompleta, infatti delle 21 finestre previste se ne contano solo 14.

Mi è piaciuto tantissimo il timpano centrale di Palazzo Costa a Piacenza in stile rococò perchè ha eleganti stucchi e pregevoli ferri battuti.

L’ organizzazione dell’ edificio di Palazzo Costa a Piacenza è a U sullo spazio verde dove si aprono 2 giardini, il primo all’ italiana e il secondo all’ inglese, entrambi magnifici.

Ti consiglio di entrare a visitare questo palazzo nel centro di Piacenza per ammirare gli affreschi che decorano il salone d’ onore, opera di Ferdinando Bibiena e di Giovanni Evangelista Draghi, capolavoro della così detta tecnica “veduta per angolo”, che prevede costruzioni architettoniche dipinte capaci di suscitare inganni ottici.

Oggi Palazzo Costa a Piacenza ospita l’ Ente Museo Palazzo Costa – Fondazione Horak che espone un importante nucleo di mobili settecenteschi, opere pittoriche e una raccolta di sculture dal secolo XVI al secolo XVIII. Molto belli sono soprattutto i lavori pittorici di Salvador Rosa che trovi esposti nella sala a lui intitolata.

Pochi passi dopo, al civico 99 di via Roma, trovi Palazzo Anguissola da Grazzano costruito nella seconda metà del Settecento su progetto di Cosimo Morelli. L’ elemento di questo palazzo di Piacenza che ti consiglio di osservare con attenzione è l’ atrio monumentale che ha un cancello e decorazioni in gusto neoclassico.

Se hai tempo ti consiglio di fare una piccola deviazione da via Roma in Vicolo del Consiglio per dare un’ occhiata al bellissimo Palazzo Landi, uno straordinario esempio di residenza signorile del Rinascimento a Piacenza.

Sono rimasto a bocca aperta davanti alla facciata di questo palazzo nel centro di Piacenza che risale al 1484 ed è decorata con un fregio in terracotta raffigurante sirene, armi e medaglioni in rilievo. Altrettanto bello è il portale in marmo opera di Giovan Pietro e Gabriele da Rho del 1485.

Attualmente Palazzo Landi è sede del Tribunale di Piacenza, ed è per questo che la maggior parte di quelli che ci entrano non ne sono per nulla contenti 🙂 🙂 🙂 Ma sicuramente per te non sarà così.

L’ elegante Piazza Cavalli (o Piazza dei Cavalli), già Piazza Grande, è il salotto di Piacenza, l’ epicentro della socialità della città. Dico così perchè trovi questa grande piazza di Piacenza sempre molto affollata, soprattutto durante l’ ora dell’ aperitivo.

Non è un caso che questa piazza di Piacenza sia quasi completamente occupata da ristoranti e bar con tavolini all’ esterno, dai quali ti puoi godere una bellissima atmosfera. Ed è esattamente quello che ho fatto io quando ho visitato Piacenza, in compagnia di un’ ottimo aperi-pranzo 🙂 🙂 🙂

piazza cavalli piacenza

Perchè questa piazza di Piacenza si chiama Piazza Cavalli o Piazza dei Cavalli? Prova a indovinare! Avrai già intuito da solo che il nome deriva dalle statue equestri in bronzo che ospita, 2 per la precisione, entrambe opere dello scultore toscano Francesco Mochi che le realizzò tra il 1612 e il 1618.

Le statue equestri in bronzo, che sono anche le sculture barocche più importanti della città di Piacenza, sono state collocate in omaggio a Alessandro e Ranuccio I Farnese.

Questi 2 monumenti equestri farnesiani a Piacenza poggiano su basamenti in marmo bianco di Carrara con putti che reggono lo stemma farnesiano e quello cittadino.

I bassorilievi in bronzo applicati ai piedistalli di queste due statue a Piacenza hanno per soggetto le Allegorie della Pace e del Buon Governo su quello di Ranuccio, sull’ altro il ponte sulla Schelda e L’ incontro con gli ambasciatori inglesi, scene della guerra combattuta da Alessandro nelle Fiandre.

Vicino a una di queste statue in bronzo ne trovi una terza in pietra dedicata a Gian Domenico Romagnosi, importante filosofo, giurista ed economista del Settecento che fu molto attivo anche a Piacenza.

Al di là delle presenza delle statue equestri che trovi ai suoi lati, Piazza Cavalli è importante soprattutto dal punto di vista storico perchè già nel Duecento era il baricentro storico e politico della città di Piacenza.

Questa imporante piazza di Piacenza era infatti collocata in posizione centrale rispetto ai principali assi viari medioevali lungo i quali le famiglie dell’ aristocrazia mercantile avevano stabilito le loro residenze e insediato le principali attività economiche.

L’ importanza storica di Piazza Cavalli si capisce subito perchè è circondata dai palazzi di Piacenza più importanti che ti racconterò tra poco.

Attorno a Piazza Cavalli trovi anche diverse chiese di Piacenza molto significative dal punto di vista storico e culturale, tra le quali la chiesa di Sant’ Ilario edificata nel secolo XII e la molto più importante Basilica di San Francesco d’ Assisi che fu edificata tra il 1278 e il 1365 in stile gotico.

Non puoi proseguire il tuo itinerario alla scoperta di Piacenza centro senza visitarla, perchè al suo interno custodisce interessanti affreschi dei secoli XIII e XV tra i quali uno splendido Giudizio Universale.

Sulla lunetta del portale della facciata di questa chiesa di Piacenza campeggia invece un bassorilievo che rappresenta le Stigmate di San Francesco.

Sei alla ricerca delle migliori esperienze da fare a Modena?

Ti suggerisco di cominciare con un tour privato a piedi in compagnia di una guida locale che ti farà conoscere tutti i suoi must, ideale se sei in città insieme alla tua famiglia o ai tuoi amici, anche nella versione con degustazione di aceto balsamico. In alternativa puoi scegliere la visita guidata in gruppo se sei a Modena da solo o con un amico! Oppure, Bellissimo è anche il tour privato culturale alla scoperta della Modena UNESCO, in compagnia di un esperto locale che ti racconterà molti aneddoti interessanti! E prima di andartene da Modena non puoi perderti la visita alla Casa Museo Luciano Pavarotti. Vuoi scoprire il meglio di Modena e provincia in modo divertente ed inusuale? Quello che fa per te è il tour in Maggiolino del 1974. Sei interessato alla gastronomia di Modena e dell’ Emilia Romagna? Ti anticipo subito che puoi fare tantissime esperienze una più golosa dell’ altra. Puoi cominciare dal tour gastronomico con 5 soste culinarie per fare altrettante degustazioni di piatti tipici, oppure con il tour a piedi con pranzo tipico in un ristorante tradizionale. Ma siamo solo all’ inizio! Infatti puoi anche partecipare a un pasto privato 4 portate+dimostrazione a casa di un locale, oppure a una una cooking class+pranzo 3 portate. Molto interessante e golosa è anche la cooking class di pasta fresca+dolci, sempre a casa di un locale. A me è piaciuto molto anche il tour del mercato+pranzo/cena a casa di un locale. Sei un appassionato di vino? Puoi partecipare alla degustazione di Lambrusco+tour cantina, oppure all’ esperienza gastronomica combinata Lambrusco Tour+Parmigiano+Aceto Balsamico+Pranzo, che è senza ombra di dubbio la più completa e la più golosa!

Il Gotico, Palazzo Mercanti e Palazzo del Governatore

Come ti ho detto nel centro di Piacenza intorno a Piazza Cavalli sorgono i palazzi storici più importanti che donano a questa zona della città un’ area signorile e un’ atmosfera molto suggestiva, e che io adoro soprattutto di sera.

Sul lato nord di Piazza Cavalli a Piacenza trovi il neoclassico Palazzo del Governatore che è stato progettato dall’ architetto comunale Lotario Tomba, autore del progetto del Teatro Municipale e della sistemazione del coro della chiesa di Santa Maria di Campagna. Oggi questo bellissimo palazzo di Piacenza ospita gli uffici della Camera di Commercio.

Palazzo del Governatore a Piacenza risale al Settecento e sorge nell’ area precedentemente occupata dalla residenza dei commissari dei duchi sforzeschi e, successivamente, degli Anziani del Governo.

L’ elemento secondo me più interessante di questo palazzo a Piacenza centro è il calendario equestre perpetuo e la meridiana che vedi sulla facciata, installati contemporaneamente nel 1793 dal fisico piacentino Barattieri.

La facciata di Palazzo del Governatore a Piacenza è siglata in alto da 2 torrioni angolari squadrati, da statue mitologiche neoclassiche e da vasi decorativi che affiancano la cimasa centrale con l’ orologio.

Dal lato opposto di questa bellissima piazza nel centro di Piacenza puoi vedere il Palazzo del Collegio dei Mercanti, conosciuto semplicemente come Palazzo Mercanti, un bellissimo modello di architettura civile della fine del Seicento con un ampio e insolito portico in facciata.

Perchè insolito? Il portico di Palazzo Mercanti a Piacenza è sorretto da colonne binate e archi a tutto sesto, ma se non sai cosa sono non ti preoccupare. La cosa importante è che quando deciderai di visitare Piacenza centro ti piacerà tantissimo!

Ti consiglio di entrare a visitare questo bellissimo palazzo storico a Piacenza centro dove ti accoglie un bellissimo scalone monumentale con la volta affrescata e dove puoi vedere una magnifica statua in legno che raffigura la Giustizia.

Sali lo scalone fino al piano nobile e curiosa da solo fino a trovare gli ambienti che ti permettono di avere degli scorci inediti e (permettimi di dire) emozionanti sui vicoli del centro storico di Piacenza.

Palazzo Mercanti fu progettato da Camillo Codeluppi e la costruzione finanziata dal Collegio dei Mercanti, una potente istituzione giuridico-economica presente a Piacenza sin dal Medioevo.

I mercanti, al tempo chiamati paratici perchè facevano “parata” delle mercanzie durante le fiere, avevano una sede anche in Piazza Borgo, quartiere dove anticamente si lavorava il ferro e dove si producevano tessuti e pellami grazie alla presenza di corsi d’ acqua.

Già che l’ ho nominata permettemi una piccola parentesi su Piazza Borgo per suggerirti di visitarla perchè ci trovi la graziosa chiesa di Santa Brigida costruita tra il secolo XII e il secolo XIII su di un edificio più antico che aveva annesso un ospedale per pellegrini poco distante dalla chiesa di Sant’ Eufemia costruita tra il secolo XI e il secolo XII.

Il terzo importante edificio storico attorno a Piazza Cavalli a Piacenza è Palazzo Gotico, che si chiama così per lo stile gotico ogivale che è quello prevalente.

Palazzo Gotico a Piacenza è un meraviglioso esempio di architettura civile medioevale. Si erge su un alto basamento marmoreo aperto da una loggia con archi e sesto acuto e il piano superiore, dalle tipiche forme romaniche, ha archi a pieno centro traforati da snelle finestre trifore.

Bellissimo è il contrasto tra il marmo rosa del piano inferiore e il cotto decorato a motivi geometrici dei finestroni superiori che dona a Palazzo Gotico di Piacenza un effetto di sorprendente eleganza.

Anche questo palazzo storico nel centro di Piacenza è stato voluto dai mercanti, e nello specifico dal capo della corporazione Alberto Scoto che lo fece costruire nel 1281 da maestranze locali e comacine.

Mi è piaciuta tantissimo la cornice ornata da archetti e merlature ghibelline a coda di rondine sulla facciata, così come la torretta centrale che racchiude il campanone affiancata da 2 torrette laterali. Tutte e 3 le torri di Palazzo Gotico sono diventate una sorta di emblema della città di Piacenza.

La facciata di questo bellissimo palazzo a Piacenza ha una nicchia che ospitava la statua di una Madonna col Bambino risalente al secolo XIII che oggi si trova ai Musei Civici di Palazzo Farnese. Se andrai a Piacenza vedrai che in quella stessa nicchia ce n’è un’ altra, che ovviamente è solo una fedele riproduzione.

Adesso una piccola curiosità storica: nel 1351 Palazzo Gotico ospitò il poeta Francesco Petrarca durante il suo soggiorno a Piacenza. Direi che sarebbe stato difficile trovare una residenza a Piacenza più idonea al suo rango, e penso che l’ ambiente sia stato di suo gradimento 🙂 🙂 🙂

A meno di 400 metri da Piazza Cavalli, in via Verdi 13, trovi l’ elegante Palazzo Malvicini Fontana databile alla fine del secolo XVII. Sulla facciata di questo bel palazzo nel centro di Piacenza puoi vedere una ricca decorazione esterna che mette in bella mostra lo stemma del casato sull’ angolo con via Santa Franca.

Da Palazzo Malvicini Fontana ti bastano pochissimi passi per arrivare a Palazzo Anguissoli Cimafava Rocca, in via Giordani 2. Questo elegante palazzo di Piacenza fu costruito nel secolo XVIII ed è strutturato su 3 cortili con schema a U verso il giardino e introdotto da un portico.

Ti consiglio di prestare attenzione al cancello neoclassico che presenta motivi di sole raggiato e insegne della famiglia.

Al civico 17 di via San Siro, che è una parallela di via Verdi, trovi Palazzo Scotti da Sarmato. Questo bel palazzo nel centro di Piacenza è stato costruito nella seconda metà del secolo XVIII e presenta una pianta semplice ricollegabile ad altri palazzi piacentini, arricchita da materiali e decorazioni preziose.

L’ elemento più importante di questo bel palazzo di Piacenza è il bellissimo giardino all’ italiana che è visibile dallo stradone Farnese.

Qui vicino c’è un altro luogo della Piacenza culturale che non puoi assolutamente perderti. Sto parlando della Galleria d’ Arte Moderna Ricci Oddi, creata dal collezionista piacentino dalla quale prende il nome in un edificio in stile modernista progettato appositamente dall’ architetto Giulio Ulisse Aratanell’ area dell’ ex convento di San Siro.

La straordinaria raccolta proposta dalla Galleria d’ Arte Moderna Ricci Oddi a Piacenza comprende opere italiane che abbracciano un periodo di 100 anni, precisamente dal 1830 al 1930, tra le quali quelle degli importanti artisti piacentini Luciano Richetti e Bruno Cassinari.

Vuoi fare una degustazione di Aceto Balsamico di Modena e scoprire le magiche acetaie con un’ escursione guidata?

La prima esperienza che ti suggerisco è la visita guidata Acetaia Gambigliani Zoccoli+degustazione+pranzo tipico. Questa acetaia è uno dei più antichi luoghi di produzione di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P., che è in assoluto la migliore qualità. Ma non è finita qui perchè puoi anche fare un’ esperienza di degustazione aceto balsamico+lezione di cucina di squisita pasta fatta a mano, anche nella versione con pranzo tipico. Se vuoi concentrarti solo sull’ aceto di Modena puoi partecipare al tour dell’ Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, anche nella versione Express 1 ora che è ideale se hai poco tempo.

Palazzo Farnese, Musei Civici e Mura Farnesiane

Sono solo 600 i metri che separano Piazza Cavalli dal bellissimo Palazzo Farnese di Piacenza, forse l’ edificio storico più emblematico della città emiliana.

Lungo la strada ti consiglio di approfittarne per conoscere altri bellissimi palazzi storici di Piacenza. Il primo è Palazzo Galli, della seconda metà del secolo XVII.

Questo palazzo di Piacenza che trovi in via Mazzini 14, a pochi passi da Piazza Cavalli, presenta diverse fasi decorative tra le quali gli affreschi del salone d’ onore di gusto classicheggiante che rappresentano storie di Giulio Cesare della fine del secolo XVII.

Fai poche centinaia di metri e arrivi in Via Mandelli, dove puoi dare un’ occhiata a Palazzo Mandelli databile alla metà del secolo XVIII. Questo palazzo di Piacenza presenta una facciata di 75 metri che insiste sulle strette strade della Piacenza romana; importanti sono anche i balconcini d’ angolo.

Al piano nobile di questo grazioso palazzo storico di Piacenza vedi i timpani delle finestre che hanno mascheroni e decorazioni in stucco. Dal 1913 Palazzo Mandelli a Piacenza è la sede della Banca d’ Italia.

Questo bellissimo palazzo nel centro storico di Piacenza fu voluto da Margherita d’ Austria, figlia naturale di Carlo V e moglie del duca Ottavio Farnese, ed è stato edificato su progetto di Jacopo Barozzi detto il Vignola tra il 1558 e il 1559 sacrificando una parte della Cittadella Viscontea del 1373.

Palazzo Farnese a Piacenza ha un’ architettura imponente e molto severa, e mi hanno spiegato che è purtroppo rimasto incompiuto per motivi che però non sono riuscito a scoprire.

Quando ci sono entrato ho scoperto però un’ altra faccia di questo palazzo storico di Piacenza, decisamente molto più sobria ed elegante e con molti elementi preziosi.

Il loggiato del cortile interno di Palazzo Farnese è a dir poco magnifico, così come lo sono gli affreschi, i preziosi stucchi degli appartamenti di rappresentanza e gli altri ambienti che si sviluppano sui piani grandiosi e sui mezzi piani.

Al piano nobile di Palazzo Farnese a Piacenza trovi la scenografica Cappella Ducale, adibita in origine ad eventi e cerimonie di rappresentanza della famiglia che ora è stata trasformata in centro convegni.

Oltre che per la sua importanza storica ti consiglio di visitare questo bellissimo palazzo storico di Piacenza perchè è sede dei Musei Civici di Palazzo Farnese, senza ombra di dubbio uno dei più importanti poli culturali della regione.

La collezione dei Musei Civici di Palazzo Farnese si sviluppa a partire dal piano rialzato che ospita il modello ligneo del palazzo insieme ad affreschi tardomedioevali, epigrafi, stemmi e sculture dei secoli XVII e XVIII, oltre ad armi datate dal Cinquecento al Settecento.

Nelle cornici a stucco dell’ Appartamento Ducale puoi ammirare i Fasti farnesiani con le gesta di Paolo III e di Alessandro Farnese, completati dai Fasti di Elisabetta al piano superiore dove si trova la Pinacoteca.

musei di piacenza

Questa sezione della collezione dei Musei Civici di Palazzo Farnese a Piacenza ospita dipinti di diverse epoche e scuole tra i quali il magnifico Tondo di Botticelli.

Se sei un amante dell’ arte, oltre alla Pinacoteca ospitata nei Musei Civici di Palazzo Farnese, ti consiglio di visitare anche quella dell’ Istituto Gazzola Scuola d’ Arte nella quale sono conservate molte opere di artisti piacentini, tra le quali 2 dipinti giovanili di Giuseppe Landi intitolati L’ incontro di Ettore con Andromaca ed Ettore rimprovera Paride.

I sotterranei del magnifico Palazzo Farnese a Piacenza ospitano il Museo delle Carrozze che custodisce esemplari molto rari e preziosi dei secoli che vanno dal XVIII al XX, alcuni dei quali talmente buffi da strapparmi più di un sorriso.

Non si deve dimenticare nemmeno l’ interessante Museo Archeologico di Piacenza allestito nella Cittadella Viscontea, che ospita anche la sezione di pre-protostoria e il celebre Fegato di Piacenza.

Sei curioso? Il Fegato di Piacenza, noto più semplicemente come Fegato Etrusco, è un modello bronzeo di fegato di pecora con iscrizioni etrusche usato dai sacerdoti aruspici per le divinazioni. Avevi paura che si trattasse di un fegato mummificato o qualcosa del genere, vero? 🙂 🙂 🙂

I Musei Civici di Palazzo Farnese a Piacenza ospitano anche la ricca decorazione quattrocentesca del chiostro della chiesa di San Sepolcro fondata sulla via Francigena nel 938 e riedificata su progetto di Alessio Tramello tra il 1513 e il 1534. Quella di San Sepolcro è un’ altra chiesa di Piacenza che ti consiglio di visitare.

La famiglia Farnese lasciò un’ impronta indelebile nel tessuto urbano della città di Piacenza anche con la costruzione delle Mura Farnesiane, la possente cinta muraria che nel Risorgimento circondava tutto l’ abitato.

Le Mura Farnesiane a Piacenza erano protette da 9 grandi bastioni e da 4 piattaforme. Oggi è ben visibile il bastione di Porta Borghetto, a nord di Piacenza, che aveva il ruolo di punto di comunicazione fra la cinta esterna e quella interna del nucleo urbano.

Salutato Palazzo Farnese ti consiglio di fare quattro passi e di raggiungere la chiesa di San Sisto nell’ omonima via di Piacenza, progettata all’ inizio del Cinquecento da Alessio Tramello ed edificata su un precedente complesso monastico alto medioevale.

La facciata di questa bellissima chiesa di Piacenza è arricchita da decorazioni, semicolonne e statue di santi, e si affaccia su un ampio chiostro triportico dal quale è possibile vedere anche il suggestivo Chiostro dell’ Abate.

Mi raccomando: prenditi qualche minuto per vedere anche il suo bellissimo interno ricchissimo di preziose opere d’ arte tra affreschi, dipinti, monumenti e sculture, tra le quali spicca lo straordinario coro ligneo intarsiato databile ai primi decenni del Cinquecento.

Sopra il coro della chiesa di San Sisto a Piacenza è oggi visibile una copia settecentesca della Madonna Sistina di Raffaello, eseguita proprio per la chiesa tra il 1512 e il 1513 e venduta dai monaci nel 1754. Se oggi volessi vedere quest’ opera devi andare alla Gemäldegalerie di Dresda, in Germania.

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Piazza Sant’ Antonino e Piazzale delle Crociate

Piazza Sant’ Antonino è una delle piazze più importanti della città di Piacenza. Nel periodo alto medioevale questa piazza di Piacenza divenne epicentro della vita civile, religiosa ed economica, oltre a crocevia di collegamento tra la via Postumia verso Pavia e la via Emilia che ci passava proprio di fianco.

Ti consiglio di raggiungere questo grazioso angolo della città di Piacenza che trovi a soli 5 minuti a piedi da Piazza Cavalli per visitare la bellissima basilica che porta lo stesso nome, anche se molti la chiamano Basilica di Sant’ Antonio.

Questa chiesa di Piacenza fu fondata come antica basilica paleocristiana del secolo IV e l’ attuale struttura risale al secolo XI. L’ interno della Basilica di Sant’ Antonino a Piacenza mi è piaciuto tantissimo perchè è allo stesso tempo semplice e fine. Sotto l’ Altare Maggiore sono custoditi i resti di Sant’ Antonio, patrono della città di Piacenza.

Ma il vero motivo per il quale ti consiglio di visitare questa chiesa sono le testimonianze uniche della pittura a Piacenza del secolo XII negli affreschi nel sottotetto che rappresentano santi e profeti.

Questa chiesa di Piacenza è molto importante anche dal punto di vista storico-simbolico perchè nel 1183 ospitò gli incontri preliminari della Pace di Costanza con Federico Barbarossa e i Comuni Italiani.

Questo importante evento a Piacenza è ricordato nella lapide che vedi sotto lo splendido Portico del Paradiso, che tra l’ altro segna l’ ingresso della chiesa con uno splendido portale romanico.

All’ interno della Basilica di Sant’ Antonino a Piacenza trovi il Museo Capitolare che conserva molte opere di grande importanza artistica tra le quali diverse dorsali del Quattrocento e del Cinquecento, oltre a preziosi codici dello stesso periodo.

Non lontano da questa piazza di Piacenza ne trovi un’ altra, altrettanto importante dal punto di vista storico e culturale.

In quest’ area di Piacenza, dove oggi sorgono tra l’ altro l’ ospedale e l’ ospizio Vittorio Emanuele, nella primavera del 1905 papa Urbano II riunì il Concilio per l’ indizione della prima crociata in Terra Santa. Ecco spiegato il motivo del suo nome.

In Piazzale delle Crociate a Piacenza ti consiglio di visitare la bellissima Basilica di Santa Maria di Campagna, edificata sul progetto di Alessio Tramello tra il 1522 e il 1528 su una chiesa preesistente di origine medioevale.

La struttura esterna di questa chiesa a Piacenza in cotto è davvero bella pur nella sua semplicità, e presenta nitidi volumi dalle linee armoniose che ne fanno uno dei più interessanti esempi architettonici di ispirazione bramantesca del Nord Italia.

D’ obbligo è visitare anche l’ interno di questa bella chiesa di Piacenza perchè è ricco di opere d’ arte di grande valore artistico e culturale, e lo trovi impreziosito da un importante ciclo di affreschi di Giovanni Antonio Sacchi detto il Pordenone, che vi lavorò dal 1528 al 1539.

Gli affreschi ospitati in questa basilica di Piacenza rappresentano La Nascita della Vergine, L’ Adorazione dei Magi, I pastori al presepio, Fuga in Egitto e Storie di Santa Caterina d’ Alessandria nelle cappelle laterali, e un complesso programma iconografico sulla cupola raffigura temi del Vecchio e del Nuovo Testamento.

Devi anche sapere che questa chiesa di Piacenza è molto amata dagli abitanti della città che ci vanno per venerare una splendida Madonna con il Bambino in legno dipinta nel secolo XIV.

L’ Appartamento del Cardinale al Collegio Alberoni

Uno degli spazi espositivi più interessanti di Piacenza è l’ Appartmento del Cardinale al Collegio Alberoni, istituzione fondata dal Cardinale Giulio Alberoni e inaugurata nel 1751 che mantiene ancora oggi la sua funzione originaria di scuola per la preparazione della vita ecclesiastica e di centro filosofico, teologico e scientifico.

Questo spazio della Piacenza culturale sorge fuori dal centro città, ma si raggiunge comodamente a piedi in pochi minuti, e al suo interno ospita la Biblioteca che custodisce più di 130.000 volumi, il Gabinetto di Fisica e quello di Scienze Naturali.

L’ elemento sicuramente più interessante di Collegio Alberoni a Piacenza è l’ Osservatorio sismico e l’ Osservatorio Metereologico, una vera e propria specola con cupola che ruota meccanicamente e una colonna di granito che funge da base del grande cannocchiale.

Nell’ Appartamento del Cardinale del Collegio Alberoni puoi vedere un’ interessantissima Pinacoteca nella quale sono custoditi centinaia di capolavori artistici, tra i quali l’ Ecce Homo di Antonello da Messina che è il cuore della raccolta.

Con questa rappresentazione di Cristo, un olio su tavola di circa 48,5 x 38 centimetri realizzata nel 1470 circa, questo pittore che è stato molto attivo a Piacenza si rivela uno dei protagonisti del rinnovamento delle immagini destinate alla devozione privata.

Oltre all’ Ecce Homo, la Stanza del Cardinale del Collegio Alberoni a Piacenza ospita 2 interessanti opere di Jan Provost grazie alle quali il pittore offre una sofisticata interpretazione dell’ iconografia della Vergine. A questi si aggiungono altri splendidi lavori di artisti fiamminghi e di alcuni dei maggiori pittori del Seicento italiano, tra i quali Luca Giordano e Guido Reni.

Stavo quasi per dimenticare che in questa interessante pinacoteca di Piacenza puoi ammirare anche 2 pregevoli repliche dei capolavori di Raffaello: la Madonna Conigiani e la Madonna del Divino Amore, che danno inizio alla narrazione della Passione.

Bellissima è la Cappella dei Missionari, uno degli spazi architettonici più importanti del Collegio Alberoni che ti accoglie in un interessante percorso multimediale.

La sezione della collezione ospitata a Collegio Alberoni a Piacenza che mi è piaciuta di più è la Sala degli Argenti nella quale, come dice il nome, puoi vedere una straordinaria collezione di opere d’ arte realizzate interamente in questo prezioso materiale, tra le quali spicca il Busto reliquario di San Vincenzo de’ Paoli, capolavoro dell’ artista Angelo Maria Spinazzi.

Un altro pezzo esposto nella Sala degli Argenti di questo museo di Piacenza che mi è piaciuto tantissimo è l’ Ostensorio d’ argento gemmato e dorato dello stesso argentiere, una delle più belle espressioni dell’ oreficeria tardo barocca.

Questo Ostensorio esposto nella Sala degli Argenti di Collegio Alberoni a Piacenza ha la particolarità di essere tempestato da oltre 600 lucenti e sfarzose pietre preziose: topazi, zaffiri, rubini, diamanti, ametiste, granati, giacinti, crisoliti e smeraldi che ne fanno un’ autentica meraviglia.

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