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Il Parco Nazionale delle Cinque Terre: un angolo di paradiso nell’estremo Levante ligure

Il Parco Nazionale delle Cinque Terre, conosciuto più semplicemente come Cinque Terre, si sviluppa nel cuore del Levante Ligure, in Provincia di La Spezia. Il Parco Nazionale delle Cinque Terre è uno dei più piccoli in Italia, ma nonostante questo è forse anche quello più degli altri capace di regalarti un impareggiabile concentrato di elementi di grandissima importanza naturalistica, paesaggistica e culturale, tanto che è stato riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Un territorio quello delle Cinque Terre vario ed emozionante, fatto prevalentemente di colline aspre e aride che un lungo millennio di duro lavoro dell’uomo ha saputo trasformare in rigogliosi vigneti, uliveti e distese di piante da frutto grazie ai terrazzamenti con muretti a secco che scendono fino quasi a toccare la stupenda costa rocciosa lambita dal mare. Incastonati in questo meraviglioso contesto paesaggistico trovi le Cinque Terre, 5 borghi che si susseguono uno dopo l’altro adagiati sulle scogliere, tanto che le case sembrano nascere direttamente dalla roccia per poi svilupparsi in verticale, con una che sormonta l’altra. Talmente belli e suggestivi da sembrare usciti dal pennello di un artista: Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare, raggiungibili via mare o via terra, in battello, in treno o attraverso percorsi panoramici strapiombo sul mare da fare a piedi

A volte penso a quanto siamo fortunati a vivere in un paese come l’Italia. Oltre ad essere circondati un patrimonio storico e monumentale di incredibile importanza, e senza dubbio il più ricco al mondo, abbiamo anche un territorio morfologicamente molto vario, che nel suo complesso è ancora molto naturale. E, per quanto spesso e volentieri il contrario, mi risulta essere anche molto ben tutelato.

Se solo pensi ai parchi, tra quelli nazionali, regionali e provinciali, non si contano. Ma se a questi aggiungi le aree e i siti tutelati nelle più diverse forme, il numero totale è davvero importante, così come lo è l’estensione totale del territorio protetto.

Lo sapevi che solo i 23 parchi nazionali istituiti in Italia occupano complessivamente una superficie di 1,5 milioni di ettari, pari al 5% del territorio nazionale? Direi che sono numeri importanti, tanto più che nella maggior parte di questi l’uomo non ha lasciato quasi per nulla traccia della sua presenza.

Il Parco Nazionale delle Cinque Terre: le caratteristiche

Tra questi ce n’è uno che è un pò atipico, e al quale per ragioni personali sono particolarmente affezzionato: il Parco Nazionale delle Cinque Terre, più semplicemente conosciuto come Cinque Terre, interamente in provincia di La Spezia nel cuore del levante ligure.

La tipicità delle Cinque Terre deriva da diverse caratteristiche; la prima è che è con i suoi 3.868 ettari di estensione totale è tra i parchi più piccoli d’Italia, o forse il più piccolo in assoluto. Ma all’estremo opposto, con i suoi 4.000 abitanti distribuiti tra i suoi 5 borghi, è anche il più densamente popolato.

La terza peculiarità, e sicuramente quella che maggiormente lo distingue e lo caratterizza dagli altri, rendendo le Cinque Terre assolutamente uniche, è l’azione dell’uomo che in più di mille anni di durissimo lavoro ha modificato radicalmente l’assetto dell’ambiente naturale (e quindi il paesaggio) selezionando i ripidi pendii per ricavarne delle strisce di terra coltivabili, chiamati ciàn, sorretti da chilometri e chilometri di muretti a secco.

Il sistema dei terrazzamenti con i muretti a secco nelle Cinque Terre è stato infatti costruito a partire dall’anno Mille, di sole pietre e terra locali: nulla è stato importato. Il materiale costitutivo è principalmente l’arenaria, scavata sul posto e spezzata solo se troppo grande. La poca terra reperibile nel territorio delle Cinque Terre è stata accuratamente setacciata e accumulata nelle terrazze, sopra ad uno strato di vegetazione interrata al fine di rendere il suolo più ricco.

Un tale sistema di livellatura del suolo, oltre a permettere di ottenere strette strisce di terra coltivabili ha per anni, reso possibile la regolazione dei flussi idrogeologici e il naturale corso delle acque meteoriche.

È proprio questo paesaggio atipico e fortemente antropizzato testimoniato dai terrazzamenti con i muretti a secco che ha fatto delle Cinque Terre un luogo meritevole della protezione necessaria per mantenere questa identità unica nel tempo, e che per questo nel 1997 gli è valsa l’iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO come “Paesaggio Culturale”.

Grazie alle sue caratteristiche geografiche, il Parco Nazionale delle 5 Terre con i suoi cinque bellissimi borghi, è considerata una delle più suggestive destinazioni turistiche italiane, una meta esclusiva dove puoi vivere un ampio ventaglio di esperienze che coinvolgono sia l’elemento terrestre che quello marino, e che insieme contribuiscono a decretarne l’unicità.

Infatti fa parte del Parco delle Cinque Terre anche l’Area Marina Protetta e il Santuario dei Cetacei, istituiti per tutelare e valorizzare le caratteristiche naturali, chimiche, fisiche e della biodiversità marina e costiera insieme a quella dei suoi abitanti, ad esempio regolando in modo molto rigido l’accesso all’area alle imbarcazioni da diporto.

Le Cinque Terre

Se li visitarai te ne accorgerai da solo, ma ti anticipo che i cinque borghi presenti nell’area protetta del parco nazionale sono delle vere e proprie gemme incastonate tra lo splendido mare color blu cobalto e i terrazzamenti realizzati da secoli di duro e paziente lavoro dell’uomo coltivati a frutteti, uliveti e vigneti, verso i quali questo sembra volersi insinuare con le sue acque.

Borghi quelli delle Cinque Terre che si snodano rigososamente in salita seguendo la sinuosa forma delle colline, dipingendole con i colori delle minuscole case arroccate dalle tonalità rigosoramente pastello. Insomma, vedrai con i tuoi occhi che ognuno dei borghi delle Cinque Terre è in realtà un quadro che l’uomo e la natura hanno dipinto a insieme, mettendoci ognuno la sua creatività, la sua passione e il suo ingegno.

Visitando i piccoli borghi delle Cinque Terre e il paesaggio circostante avrai la netta percezione di come in questa zona il contatto e la convivenza tra l’uomo e la natura sia avvenuta in modo dolce e armonico, senza apportare traumi al territorio.

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Infatti, gli abitati e le strade delle Cinque Terre si sono chiaramente sviluppati nel pieno rispetto dei valori naturali e ambientali, con un chiaro orientamento all’ecosostenibilità, e tutelando la zona dall’eccessiva espansione edilizia. Pensa che molte strade e viottoli del territorio delle Cinque Terre non sono asfaltati e sono percorribili solo a piedi.

Le Cinque Terre sono anche un importante luogo di fede e meta di pellegrinaggi. Infatti sulle alture che sovrastano ognuno dei borghi è presente un santuario mariano, voluto dalle rispettive popolazioni per devozione e come domanda di protezione nei confronti dei continui tentativi di invasione dei nemici provenienti dal mare, ma anche come voto per ottenere raccolti abbondanti.

Tranne quello di Riomaggiore tutti i santuari mariani delle Cinque Terre sono raggiungibili anche in macchina, ma io ti consiglio di andarci a piedi, a ritmo lento o sportivo a seconda di come preferisci, perchè i percorsi sono quasi sempre abbastanza facili e ti danno la possibilità di entrare direttamente in contatto con la natura, e di conoscere da vicino le coltivazioni.

E poi non c’è nessun richio di perdersi, perchè i camminamenti fanno parte della rete sentieristica delle Cinque Terre e sono tutti indicati con i simboli bianco-rosso della segnaletica del CAI.

– Riomaggiore

Guardando la minuscola Riomaggiore, che è la prima delle Cinque Terre proveniendo da La Spezia, la troverai stretta nell’abbraccio di due ripide colline terrazzate, che scendono al mare balzo dopo balzo. E l’aspetto che più degli altri ti colpirà sono le sue case colorare costruite in verticale.

Un’autentica opera d’arte che saprà incantarti e farti innamorare al primo sguardo, come d’altronde ha già fatto innamorare centinaia di artisti, soprattutto pittori, che l’hanno immortalata nei loro dipinti. Nell’Ottocento, l’allora villaggio di Riomaggiore incantò addirittura il famoso pittore fiorentino Telemaco Signorini, uno degli esponenti più di spicco tra quelli che formavano la corrente dei macchiaioli.

Una volta a Riomaggiore ti consiglio di andare nella parte alta del borgo e di cercare la Chiesa di San Giovanni Battista del 1340, che sono sicuro ti lascerà a bocca aperta. Bellissima è la sua pianta basilicare dalla quale partono pilastri in stili differenti, mentre le due porte sono chiaramente in stile gotico. Come le altre chiese delle Cinque Terre, anche questa ha la particolarità di essere a tre navate con quella centrale esattamente doppia rispetto alle due laterali.

Già che ci sei fai anche una sosta per dare un’occhiata all’Oratorio di Santa Maria Assunta nella quale troverai un prezioso Trittico quattrocentesco e una statua lignea del Trecento raffigurante la Madonna. Vale la pena vedere anche l’Oratorio di Sant’Antonio Abate e l’Oratorio di San Rocco.

Sulle alture sopra Riomaggiore trovi il Santuario di Nostra Signora di Montenero che, secondo la documentazione storica, risale al 1335, ma l’edificio che vedi oggi è frutto di ristrutturazioni terminate nell’Ottocento.

Al suo interno trovi un bellissimo dipinto della Vergine, olio su tela risalente probabilmente al Secolo XVI, anche se la leggenda lo colloca nel periodo altomedioevale e bizantino. Per raggiungere il Santuario di Nostra Signora di Montenero devi percorrere un sentiero con difficoltà escursionistica di 3,5 chilometri che parte dalla parta alta di Riomaggiore.

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– Manarola

Secondo le testimonianze storiche il borgo delle Cinque Terre di Manarola è sorto addirittura nella seconda metà del Duecento, e penso che da allora poco sia cambiato nella conformazione di questa che è la seconda località proveniendo da La Spezia.

Per darti un’idea, che però sicuramente è riduttiva rispetto a quello che i tuoi occhi vedranno una volta che sarai al suo cospetto, ti invito a immaginarti questo borgo delle Cinque Terre come un magnifico affresco sulla cui tela predominano i colori solari degli elementi che nel loro insieme la rendono unica: le minuscole case dai colori salini che sembrano nascere dall’imponente scogliera della lunga e stretta marina ed arrampicarsi una sull’altra, e il suggestivo panorama che le circonda, fatto di distese di vitigni e di ulivi con il loro verde che contrasta con il blu intenso del mare.

Incantevoli sono le barchette che trovi ormeggiate nella nella piazzetta di Manarola e lungo il passaggio nella parte bassa del borgo, praticamente sulla soglia delle case come se fossero macchine o biciclette, e vicino alla rampa ricavata nella roccia che arriva fino a qui e che serve a farle scivolare direttamente in mare.

Manarola deve il suo nome alla sua produzione agricola. Infatti, soprattutto in passato, era uno dei maggiori produttori di derrate alimentari della zona, soprattutto olio e vino. Manaaea, cioè Magna Rota, che significa grande ruota di mulino ad acqua, costruzione che puoi ancora vedere nella parte bassa del borgo completamente restaurata dall’Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre.

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Cerca la piccola piazza Innocenzo IV e visita gli elementi del patrimonio monumentale più importanti di Manorola, che si concentrano proprio qui. Prima tra tutti la bellissima Chiesa di San Lorenzo edificata nel 1338, che è un bellissimo esempio di edificio religioso in stile gotico-ligure. La struttura è costituita da tre navate, anche in questo caso con quella centrale che è larga il doppio di quelle laterali, e ha un interno barocco dalla volta a botte.

Bellissimo è anche il Campanile Bianco del Secolo XIV con struttura a pianta quadrata, una delle antiche torri di avvistamento e di difesa presenti nel territorio delle Cinque Terre. Già che ci sei vale la pena visitare anche l’Oratorio dei Disciplinati della Santissima Annunziata e l’antico Ospedale di San Rocco.

Ti consiglio anche di vedere il Santuario di Nostra Signora della Salute del Secolo XIII, che puoi raggiungere a piedi percorrendo il sentiero di circa due chilometri che parte vicino al parcheggio di Manarola imboccando la strada in prossimità della sbarra della ZTL.

A me è piaciuta davvero molto soprattutto la facciata in stile romanico, che ha un portale ad ogiva e una piccola bifora, mentre l’interno è a navata senza abside e ci trovi un’immagine della Madonna Incoronata del 1861.

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– Corniglia

La terza delle Cinque Terre proveniendo la La Spezia è Corniglia, un antico borgo romano con una lunga e prosperosa tradizione agricola, tanto che il toponimo Corniglia deriva proprio dal romano Cornelio, produttore dell’allora già rinomato vino bianco. A testimonianza del suo ruolo nella produzione del vino già in epoca romana, devi sapere che durante gli scavi di Pompei furono ritrovate anfore vinarie sulle quali compariva il nome di Cornelia.

Trovi Corniglia dolcemente adagiata su di una suggestiva scogliera alta un centinaio di metri, ed ha la particolarità di essere l’unico borgo delle Cinque Terre ad essere quasi completamente inaccessibile dal mare.

Per raggiungere Corniglia a piedi ti devi armare di santa pazienza e di tanto fiato, ma ti assicuro che ne vale la pena. Infatti, per arrivare al centro abitato devi salire la Lardarina, una lunghissima scalinata serpeggiante fatta in mattoni costituita da ben 33 rampe per un totale di 377 gradini. In realtà c’è un’alternativa, che però è molto meno suggestiva e pittoresca, quindi per evitare che la consideri per pigrizia, non te la indico nemmeno.

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Ai piedi della scalinata vedrai il suggestivo abitato di Corniglia circondato su tre lati da vigneti e terrazzamenti che si sviluppa seguendo l’andamento a nastro di via Fieschi, la piccola arteria che però in quel minuscolo contesto è anche quella principale, e da quella nascono tutti gli strettissimi e altrettanto pittoreschi caruggi, che non vedono mai nemmeno un raggio di sole.

Chiedi a qualche abitante come devi fare per raggiungere la settecentesca Piazza del Largo Taraglio, perchè qui puoi visitare il bellissimo Oratorio di Santa Caterina e la Parrocchia di San Pietro eretta nel 1334 in stile gotico-ligure, che gli esperti di storia dell’arte considerano all’unanimità come uno dei monumenti più interessanti di tutta la costa delle Cinque Terre, perchè mostra una chiara simbologia templare.

Tra tutti gli elementi artistici che compongono la Parrocchia di San Pietro il più bello è sicuramente il rosone in marmo bianco di Carrara aggiunto nel 1351. Ti consiglio anche di entrarci per ammirare la bellissima fonte battesimale, le statue degli evangelisti e il polittico diviso in spicchi, che raffigura i Maestri.

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– Vernazza

Anche Vernazza, la quarta delle Cinque Terre che incontri proveniendo da La Spezia, è arroccata su di una maestosa ed affascinante scogliera dalla quale domina il bellissimo specchio di mare antistante.

Vernazza ha un’origine molto antica, infatti compare già nelle cronache del 1080 come borgo fortificato ed efficiente base marittima dei marchesi Obertenghi, probabile punto di partenze e di approdo delle forze navali impiegate per la difesa dai saraceni.

La sua antica e lunga tradizione marinara, un orgoglioso passato di naviganti e condottieri, è testimoniata anche dal fatto che nel 1170 combattè e vinse al fianco di Genova contro i Pisani, e come fedele alleata della Repubblica a metà del 1200 fù coinvolta negli scontri con le potenti truppe di Federico II.

Vernazza è un borgo medioevale che considerare stupendo è quasi riduttivo, tanto affascinante e suggestivo che è incluso nella lista dei primi cento borghi più belli d’Italia, e secondo la mia personale opinione sicuramente il più bello tra tutti quelli delle Cinque Terre. Se e quando verrai a visitarlo avrai la netta sensazione che i suoi vicoli racchiusi tra le case multicolore sono allo stesso tempo magici e misteriosi, e per questo anche estremamente romantici.

Se vuoi un consiglio non perderti una passeggiata al calare del sole con il tuo lui o con le tua lei, che poi può proseguire con una cena romantica in uno dei tanti ristorantini di pesce che hanno i tavoli all’esterno. E mi raccomando: fermati a dormire almeno una notte!

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Ti do un altro consiglio: fai in modo di arrivare a Vernazza via mare da un’altro degli splendidi borghi Parco delle Cinque Terre, perchè anche solo la sua bellezza da questa prospettiva è un’esperienza che ti rimarrà per sempre impressa nella memoria. E così, una volta raggiunto il minuscolo porticciolo racchiuso fra le case strette e dipinte con le tenui tonalità dei colori pastello, puoi visitare la Chiesa di Santa Margherita di Antiochia, che sembra sorgere direttamente dal mare.

Questo bell’edificio religioso, citato per la prima volta nel 1318, è arricchito con ampie finestre trilobate. La sua particolarità è che ha due nature: il corpo medioevale sul lato orientale, e quello rinascimentale esposto ad occidente.

Bellissimi sono anche i resti del possente ed articolato sistema difensivo che nel corso della storia è stato eretto a protezione del borgo dagli attacchi provenienti dal mare, e che forse è il più imponente di tutte le Cinque Terre: la cinta muraria, il Castello Doria, la torre di avvistamento del XI secolo, il Belforte e la Torre del Convento dei Padri Riformati di San Francesco.

A poco meno di 400 metri d’altezza alle spalle di Vernazza ti consiglio di visitare il Santuario di Nostra Signora delle Grazie edificato all’inizio del ‘900, che contiene un bellissimo dipinto della Madonna venerato da più di 150 anni. Lo raggiungi facendo un percorso di circa 3 chilometri di difficoltà escursionistica che inizia appena fuori dall’abitato di Corniglia, seguendo le indicazioni Vernazza.

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– Monterosso al Mare

Eccoci arrivati a Monterosso al Mare, la quinta e ultima delle Cinque Terre proveniendo da La Spezia, conosciuto semplicemente come Monterosso.

Di tutte le località, Monterosso è quella più rocciosa e in un certo senso austera, aspetto che riflette chiaramente l’essere stato abitato nella storia quasi esclusivamente da pescatori e contadini, che per definizione è gente concreta e asciutta che sembra aver trasferito queste caratteristiche del carattere anche alla struttura urbanistica e architettonica della località.

Il consiglio che ti dò è quello di viverla perdendoti tra gli stretti caruggi e lasciandoti guidare dall’istinto, che sicuramente ti porterà a percepirne l’essenza che io ho percepito come sicuramente seducente e forse un pò malinconica. Per me è sicuramente quella con maggior carattere tra le tutte le Cinque Terre.

Passeggiano tra i vicoli minuscoli di Monterosso ti imbatterai sicuramente nella bellissima facciata della Chiesa di San Giovanni Battista del 1220, a paramento bicromo, che tra la porta e l’abside mostra la torre campanaria costruita a scopo difensivo e poi sopraelevata nel 1400.

Bellissimo è anche il Convento dei cappiccini del Secolo XVII e la Chiesa di Sant’Antonio del Mesco del 1335.

E se fai una passeggiata fino al promontorio che separa l’antico borgo da Feligna, la parte nuova, vedrai l’articolato sistema difensivo con le mura della cittadella insieme ai resti dell’antico castello con annesse due torri. Ma la struttura più bella, quando meno per me, è senza ombra di dubbio la Torre Aurora, che trovi sulla scogliera ai piedi dell’altura rocciosa.

Anche la storia di Monterosso deve essere ricercata nel lontano passato, infatti le prime notizie sull’esistenza dell’abitato risalgono al 1201, mentre nel 1214 si edificano le prime fortificazioni per difendere il borgo dalle invasioni saracene, che arriva ad essere il sistema difensivo più importante di tutte le 5 Terre.

Monteresso ha un’altra caratteristica che la distingue dagli altri borghi delle Cinque Terre: è l’unica ad avere delle spiagge ampie, che tra l’altro sono bellissime, tanto che nel 2007 la rivista americana Forbes ha definito quella de la Feligna come una delle 25 più sexy del mondo. Non condivido l’aggettivo sexy ma, senza stare a sottilizzare, sono d’accordo sul fatto che visitare questa spiaggia delle Cinque Terre vale veramente la pena, non prima però di aver fatto una bella passeggiata da Punta Mesco, nella parte occidentale di Monterosso.

Non c’è punto panoramico alle Cinque Terre che non contempli Punta Mesco, il promontorio che ad Ovest chiude l’Area Marina Protetta dividendo proprio il borgo di Monterosso al Mare da quello di Levanto.

Al di là del promontorio trovi la seconda spiaggia di Monterosso, molto bella anche questa ma sicuramente meno della prima, racchiusa tra il porticciolo e il viadotto su cui passa il treno, che termina nel punto in cui inizia la passeggiata verso Manarola, conosciuta come Sentiero Azzurro, che poi diventa Via dell’Amore tra Manarola e Riomaggiore.

Sulle dolci alture alle spalle di Monterosso, circondato da cipressi e lecci secolari, trovi il Santuario di Nostra Signora di Soviore, che è in assoluto il più antico santuario delle Cinque Terre e di tutta la Liguria, tanto da essere citato addirittura in un documento del 1225. Vale la pena visitare anche l’interno dove, insieme agli ex-voto c’è un antico organo Agati e una statua lignea della Madonna di origine nord europea, probabilmente risalente al Secolo XV.

Il percorso di difficoltà escursionistica è lungo 2,75 chilometri e parte da Monterosso nella parte finale di Via Roma. Si sviluppa tutto in salita fino a quota 477 metri sul livello del mare, e se sei un pò allenato lo puoi fare tranquillamente in 1,5 ore di cammino.

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L’ambiente naturale terrestre del Parco Nazionale delle Cinque Terre

Il Parco Nazionale delle Cinque Terre è un’autentica oasi naturalistica incontaminata che nel tempo ha preservato intatte le caratteristiche morfologiche, di flora e di fauna.

Tra le molte specie di volatili che abitano questo territorio protetto ne trovi alcune molte rare che, se sei fortunato, ti può anche capitare di osservare in volo, come il gabbiano reale, il falco pellegrino e il corvo imperiale.

Tantissimi sono anche i mammiferi, sia di piccola che di grande dimensione, tra i quali i più diffusi sono il ghiro, la donnola, la talpa, la faina, il tasso, la volpe e il cinghiale. Nelle aree boschive del territorio delle Cinque Terre è facile imbattersi anche nella lucertola muraiola, nel ramarro e in alcuni serpenti come il biacco, il colubro di Esculapio e la vipera, mentre vicino ai ruscelli vivono rane e salamandre dagli splendidi colori.

Il paesaggio delle Cinque Terre è formato da rocce di origine ed età diverse, la costa è alta e frastagliata e molto lineare, tanto che le insenature e i promontori sono davvero pochissimi, così come sono pochissime le spiagge.

La catena montuosa ripara la costa dai venti settentrionali e questo aspetto, insieme all’influenza del mare, regala alla zona un tipico clima Mediterraneo, con stagioni estive secche ed inverni particolarmente miti, che è idele per programmare una visita anche durante i mesi autunnali o invernali.

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L’ambiente naturale marino del Parco delle Cinque Terre

Oltre all’ambiente naturale terrestre, dove predominano i terreni collinari terrazzati con il sistema dei muretti a secco e coltivati a vigneti, uliveti e piante da frutta, l’Ente Parco delle Cinque Terre garantisce anche la protezione di una vasta area marina.

Questa zona delle Cinque Terre è tutelata per l’unicità dell’ecosistema che garantisce la sopravvivenza di una incredibile varietà di specie di piante marine e pesci, molti dei quali la caratterizzano e la differenziano da altre presenti in Italia.

Nello specifico, sono due le aree marine sottoposte alle rigide regole istituite dall’Ente Parco: l’Area Marina Protetta e il Santuario dei Cetacei.

– L’Area Marina Protetta delle Cinque Terre

L’Area Marina Protetta delle Cinque Terre è stata istituita con il decreto del Ministero dell’Ambiente del 12 dicembre 1997 e comprende i Comuni di Riomaggiore, Vernazza, Monterosso e per una piccola porzione Levanto.

La finalità più importante di quest’area protetta delle Cinque Terre, che definisce una zona di riserva integrale e due zone di riserva generale localizzate a Punta Mesco e Capo Montenero, ha lo scopo di tutelare e valorizzare le caratteristiche naturali, chimiche, fisiche e della biodiversità marina e costiera, attraverso interventi di recupero ambientale.

Una tutela particolare è riservata alla specie protetta Scyllarides latus (magnosa, o cicala di mare), tipica proprio della zona marina protetta delle Cinque Terre e purtroppo a rischio di estinzione.

Tra gli altri obiettivi primari perseguiti dall’Area Marina Protetta delle Cinqueterre c’è anche la promozione dello sviluppo sostenibile dell’ambiente, con particolare riguardo alla valorizzazione delle attività tradizionali, delle culture locali e del turismo ecocompatibile.

– Il Santuario dei Cetacei

Il Santuario dei Cetacei identifica una specifica area marina delle Cinque Terre molto importante dal punto di vista biologico perchè così ricca di elementi nutrienti da essere paragonabile alle acque atlantiche.

Questo processo avviene grazie ad un sistema di correnti che garantisce il rimescolamento delle acque con la risalita delle sostanze nutritive depositate in profondità, e dell’azione dei venti invernali che favoriscono a loro volta la loro distribuzione.

È proprio per queste caratteristiche che tutte le estati circa 2000 balenottere e migliaia di altri cetacei, fra cui delfini, zifii e capodogli, si danno appuntamento nel bacino Ligure-Provenzale, che comprende anche il tratto di mare delle Cinque Terre, per nutrirsi in vista dell’inverno.

Proprio per la presenza così massiccia di cetacei nel Mar Ligure il Parco Nazionale delle Cinque Terre ha ritenuto necessario prevedere tutte le misure necessarie a salvaguardare il loro habitat, tra le quali la limitazione del traffico nautico e della pesca, ma anche dell’attività turistica, che nel loro complesso possono arrecare danni o disturbo ai mammiferi marini.

Come vivere le Cinque Terre a ritmo sportivo

Uno dei modi migliori per conoscere e per vivere appieno i diversi elementi che rendono così uniche le Cinque Terre e poter ammirare i bellissimi paesaggi che regalano dai diversi punti di vista, è attraverso l’attività sportiva, da praticare a terra o in mare.

Se ad esempio sei un appassionato di trekking come me, qui trovi pane per i tuoi denti, tanto più che il modo migliore di spostarsi da un borgo all’altro è proprio a piedi percorrendo i bellissimi sentieri che quasi sempre si sviluppano a strapiombo sul mare, e che ti regalano panorami davvero mozzafiato sullo specchio marino, soprattutto se li percorri al tramonto.

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Sempre parlando di trekking, come ti già accennato, tutti i santuari mariani delle Cinque Terre che sono sulle colline alle spalle dei borghi, si possono raggiungere anche a piedi attraverso bellissimi sentieri che passano nel cuore della vegetazione e delle coltivazioni, e che puoi percorrere al ritmo che decidi tu.

Invece, il modo migliore per godere del mare delle Cinque Terre e avere un differente e inusuale punto di vista della sua splendida costa, è quello di farlo a nuoto o percorrerlo con il kayak. E poi puoi fare delle stupende immersioni se quello che ti attrae è il panorama sottomarino e la possibilità di avere un contatto molto ravvicinato con il suo ecosistema e con le specie di pesci e di vegetali che lo abitano.

– I percorsi di trekking

Per secoli e secoli i sentieri delle Cinque Terre sono stati l’unico collegamento tra un paese e l’altro, e tra questi e l’entroterra.

Oggi la rete che si sviluppa per oltre 120 chilometri ti permette di apprezzare e visitare tutto il territorio, attraverso percorsi di diversa lunghezza e difficoltà, anche se in realtà la maggior parte di questi sono classificati dal CAI come “escursionistici”, quindi di bassa difficoltà e adatti a tutti.

Io ti consiglio di programmare le escursioni facendoti accompagnare da una guida ambientale autorizzata dal Parco Nazionale delle Cinque Terre che, oltre a proporti escursioni personalizzate sulla base delle tue specifiche esigenze e della tua preparazione, potrà arricchire la tua esperienza sportiva con informazioni molto interessanti sugli elementi tipici del territorio che incontrerai strada facendo.

Monterosso: camminare sul giurassico

Uno dei percorsi più belli è sicuramente quello ad anello che parte ed arriva a Monterosso, chiamato “Monterosso: camminare sul giurassico” che, passando per Valle del Morione, nell’arco di 8,5 chilometri e su un dislivello totale di 510 metri, ti permette di attraversare ambienti molti diversi tra loro, tra rocce giurassiche, antiche limonaie e resti degli elementi provenienti dal lontano passato che ha originato questa zona.

Vernazza verticale: anello sui sentieri alti

Questa bellissima escursione ad anello di difficoltà Escursionistica Esperto di poco più di 13 chilometri si sviluppa sui sentieri del territorio delle Cinque Terre che abbracciano il bellissimo borgo di Vernazza, e te la suggerisco perchè ti regala la possibilità di scoprire insieme sia le bellissime testimonianze culturali e religiose della zona, sia gli ambienti di quota che si fondono visivamente con quelli della costa.

Sentieri Alti di Corniglia

Il percorso ad anello “Sentieri Alti di Corniglia” di 9 chilometri è fantastico da fare se vuoi comprendere la connessione tra i diversi ambienti ed elementi che, nel loro complesso, definiscono l’unicità del paesaggio delle Cinque Terre e della loro specificità storica e culturale. L’escursione ti porta a vivere un percorso che collega il mare al bosco di crinale, fino a raggiungere i terrazzamenti del vino dove potrai vedere e toccare con mano i celebri muretti a secco che sono stati determinanti per lo sviluppo agricolo della zona. In particolare vedrai quelli nei pressi di Volastra.

Questi, uniti al paesaggio delle Cinque Terre nel quale sono insieriti e che l’azione dell’uomo ha contribuito a mofidicare indelebilmente, ti permettono di percepire con chiarezza i risultati ottenuti grazie all’uso sapiente del bosco da parte di generazioni di contadini “architetti”. Davanti a questo spettacolo ho avvertito un profondo senso di riconoscenza nei confronti di queste persone che, prima di noi, hanno costruito questo straordinario dedalo di percorsi che ancora oggi permette di accedere a luoghi così irripetibili e incontaminati.

Manarola di acqua, pietre e vigne

Questa escursione ad anello di difficoltà Escursionistica Espero della linghezza di poco più di 8 chilometri, parte ed arriva a Manarola. Il percorso ti permette di ammirare la verticalità nella quale si sviluppa il magnifico borgo delle Cinque Terre e il contesto paesaggistico nel quale è inserito. Dopo aver lasciato Manarola passi per le sue miuscole frazioni di Volastra e di Groppo, e poi su fino alla Collina del Corniolo sulla Strada dei Santuari.

Attraverso questo trek avrai modo di comprendere appieno la strettissima relazione che esiste da sempre tra la comunità locale e la natura, che è allo stesso tempo bella ma a volte anche ostile. Ti apparirà sotto gli occhi il senso della convivenza sostenibile tra uomo e territorio, che nelle Cinque Terre si è sviluppata nel corso di un millennio, e che potrai osservare nelle geometrie perfette delle vigne, ma anche nei muretti a secco e nelle canalizzazioni dell’acqua, tra sorgenti, ponti, scale in pietra e fontane.

Sui sentieri alti di Riomaggiore tra natura e antiche vie di pellegrinaggio

Questo interessante percorso ad anello classificato Escursionista Esperto della lunghezza di poco più di 8 chilometri e con arrivo e partenza da Riomaggiore, ti regala la possibilità di ammirare la bellezza delle alture che dominano sul bellissimo borgo delle Cinque Terre e le sue antiche vie di pellegrinaggio, collegamento secolare tra la costa e l’entroterra.

Un’occasione anche per esplorare la ricchezza di biodiversità che, nell’arco di pochi chilometri, si sviluppa dando vita a diversi ambienti, nei quali, il segno dell’uomo è davvero molto misurato e armonioso. Lungo il percorso, in parte in terra battuta e in parte lastricato che raggiunge il Santuario di Nostra Signora di Montenero, trovi anche le 13 edicole votive dedicate alla Madonna, donate dalle famiglie del borgo. 

– Le escursioni in Kayak e in paddle

Da appassionato di kayak in mare e di paddle surf, ti posso dire che praticare questi due sport è il modo migliore per vedere i tratti costieri da un altro punto di vista, che spesso è volentieri ti regalano emozioni molto più forti e coinvolgenti di quelli che puoi vivere osservandoli da terra.

E questo vale soprattutto per il territorio delle Cinque Terre, perchè dal mare potrai vedere in un unico colpo d’occhio, e tutti insieme, gli elementi che compongono il meraviglioso territorio, e che percepirai come emozionanti soprattutto nelle bellissime gionate di sole.

L’aspetto che mi ha colpito di più è stato la possibilità di ammirare dal basso la maestosità delle scogliere sulle quali poggiano i borghi delle Cinque Terre, proprio nei punti dove le onde del mare si infrangono e l’acqua si vaporizza in spruzzi profumati di salsedine, anche se devi stare attento perchè per la forza delle correnti il kayak o il paddle si possono rovesciare, e rischi di sbattere contro la roccia facendoti male.

Lo sai che il kayak è il modo migliore per ammirare Corniglia e le altre Cinque Terre dal mare? Approfitta di questa fantastica escursione guidata! Clicca subito per maggiori informazioni e per prenotare!

Tra tutte le escursioni che è possibile fare nel territorio delle Cinque Terre, per me quella più affascinante è sicuramente quella guidata che parte dalla spiaggia di Fegina a Monterosso al Mare e che, pagaiata dopo pagaiata, ti fa passare davanti alle imponenti scogliere di Verzanna e Corniglia e ai suoi borghi colorati che su queste si adagiano. Durante il percorso, la guida naturalista che ti accompagna ti spiegherà le caratteristiche ambientali dell’area e le specie che abitano lo splendido mare delle 5 Terre. Decidi quando vuoi farla e comprala on-line in anticipo cliccando sul banner che trovi qui sotto, così sarai sicuro che c’è posto e non perderai tempo una volta a destinazione.

Oltre ad essere molto comodo, partecipare ad un’escursione guidata è sicuramente molto più istruttivo e divertente, perchè sarai in simpatica compagnia di molte altre persone.

Oltre all’escursione guidata che ti ho presentato, puoi ovviamente affittare un kayak e fare da solo uno o più degli 11 percorsi consigliati dal Parco Nazionale delle Cinque Terre, che ti indico qui di seguito:

  • Levanto-Monterosso: 75-155 minuti, 9,6 km
  • Monterosso-Vernazza: 20-40 minuti, 3 km
  • Vernazza-Guvano: 15-30 minuti, 2 km
  • Vernazza-Corniglia: 25-50 minuti, 3,2 km
  • Corniglia-Manarola: 20-40 minuti, 2,7 km
  • Corniglia-Spiaggione di Corniglia: 10-20 minuti, 1,5 km
  • Spiaggione di Corniglia-Manarola: 10-20 minuti, 1,3 km
  • Manarola-Riomaggiore: 10-20 minuti, 1,5 km
  • Riomaggiore-Spiaggia di Riomaggiore: 5-10 minuti, 0,3 km
  • Riomaggiore-Canneto: 20-40 minuti, 2,8 km
  • Canneto-Punta Pineda: 5-10 minuti, 1,2 km

Ma se preferisci, invece di un’escursione in kayak, puoi optare per una in paddle, un’altra possibilità sportiva modo molto divertente per ammirare lo splendido tratto di costa delle Cinque Terre. Anche in questo caso ti consiglio l’escursione guidata che puoi prenotare attraverso il banner sopra, e che parte dalla spiaggia di Fegina permettendoti di ammirare la bellissima Punta Mesco, mentre la guida che ti accompagna ti racconta la storia delle Cinque Terre.

– Le immersioni

Se sei un appassionato di diving, il mare delle Cinque Terre è uno scenario stupendo per fare delle splendide immersioni alla scoperta della flora e della fauna sottomarina, e della conformazione dei suoi splendidi fondali.

Nell’Area Marina Protetta delle Cinque Terre è possibile fare escursioni accompagnate dalle le guide di una delle tre scuole di diving autorizzate, che ti forniranno tutte l’attrezzatura necessaria.

I punti in cui immergerti sono davvero tanti, io qui di seguito ti indico quelli che amici appassionati mi hanno detto essere i più belli, e il tipo di brevetto richiesto per poter vivere queste magnifiche esperienze in tutta sicurezza.

Il Panettone

L’immersione inizia su un fondale ciottoloso a circa 9 metri di profondità e seguendo la parete verso est raggiungi un pinnacolo roccioso alto circa 3 metri e completamente ricoperto di gorgonie. La secca parte da un fondale di -35 metri e risale fino al cappello posto a -25 metri; percorrendola in senso orario il fondo risale gradualmente sino a raggiungere il punto dal quale comincia la risalita e da dove una parete rocciosa, ricoperta di spugne e innumerevoli altri organismi incrostanti, favorirà una lenta ascesa verso la superficie.

  • Luogo: Prima insenatura di Capo Montenero (lato Riomaggiore)
  • Brevetto richiesto: Advance
  • Tipo Fondale: Secca
  • Tempo di percorrenza: 1 ora

La Franata di Corniglia

Questa immersione è tranquilla e si svolge lungo una franata con numerosi anfratti nei quali potri osservare murene, grossi gronghi, piccole aragoste e re di triglie, che proprio qui trovano rifugio. Nelle piccole radure sabbiose incastonate tra i massi del fondo si possono ammirare anche bellissimi esemplari di Pinna nobilis.

  • Luogo: Corniglia
  • Brevetto richiesto: Open
  • Tipo Fondale: Franata
  • Tempo di percorrenza: 1 ora
  • Comuni: Corniglia

La Via dell’Amore

Nel corso di questa immersione che ha come scenario il mare antistante il celebre sentiero a picco sul mare delle Cinque Terre, scendi su una franata di grossi massi a 18 metri di profondità su un fondale ricoperto di spugne, nudibranchi, gorgonie. Negli anfratti puoi osservare saraghi e branzini.

  • Luogo: Via dell’Amore
  • Brevetto richiesto: Open
  • Profondità massima: – 18 m
  • Tipo Fondale: Grossi massi/roccia
  • Tempo di percorrenza: 1 ora

Punta Mesco

Questa splendida immersione inizia su una franata a circa 8 metri di profondità, che si segue tenendo la parete sulla destra. Terminata la franata il fondale degrada fino ad incontrare dei pinnacoli che si innalzano da un fondale fangoso di circa 30-35 metri. Proprio in questo punto puoi osservare le meravigliose gorgonie rosse, insieme a pareti ricoperte di margherite di mare, in mezzo alle quali nuotano grosse cernie, murene e gronghi. Nel blu puoi scorgere anche grossi dentici, uno dei pesci più buoni che è anche protagonista di tante squisite ricette che devi provare in uno dei ristorantini bei borghi delle Cinque Terre.

  • Luogo: Punta Mesco orientale
  • Brevetto richiesto: Advance
  • Tipo Fondale: Parete rocciosa/coralligeno
  • Tempo di percorrenza: 1 ora

Secca della Pineda

Questa immersione ti permette di conoscere questa bellissima secca a forma di sella di cavallo a circa 12 metri di profondità nel mare delle Cinque Terre. Scendendo lungo la parete, a circa 18 metri sott’acqua, inizi ad osservare numerose gorgonie, fino ad arrivare ai 30 metri dove è facile trovare le tane dei gronghi e delle murene. In questa zona di mare delle Cinque Terre è spesso presente una forte corrente di ponente che oltre a portare un’ottima visibilità ti permette di incontrare ricciole, dentici e tonnetti, anche questi bellissimi da vedere ma soprattutto buonissimi da mangiare.

  • Luogo: 200 metri Sud-Est di Riomaggiore
  • Brevetto richiesto: Advance
  • Tipo Fondale: Secca
  • Tempo di percorrenza: 1 ora

Secca delle Aragoste

Questa escursione ti porta ad immergerti su su un fondale detritico di 15 metri per poi seguire il profilo leggermente degradante del fondale. Raggiunti i 18 metri di profondità inizia una ripida scarpata ti conduce in breve tempo di fronte alla parete a coralligeno delle aragoste, con numerose gorgonie che la sovrastano. La secca termina su un fondale fangoso a circa 32 metri di profondità. Sulla parete che emerge dal fondale puoi osservare molte aragoste che si riparano negli anfratti.

  • Luogo: Capo Montenero
  • Brevetto richiesto: Advance
  • Tipo Fondale: Detritico/coralligeno
  • Tempo di percorrenza: 1 ora

Come raggiungere le Cinque Terre

Arrivare al Parco Nazionale delle Cinque Terre è molto facile e teoricamente rapido sia che ti arrivi da Genova o da La Spezia, perchè il territorio è molto ben collegato sia dall’autostrada che con la linea ferroviaria.

– In auto

In auto, se arrivi da Genova (e quindi ad esempio anche da Milano e da Torino) con l’autostrada Genova-La Spezia, devi uscire a Carrodano e poi, una volta imboccata la provinciale, devi seguire le indicazioni per Levanto, che è la porta di accesso alle Cinque Terre, e da lì la prima località che raggiungi è Monterosso al Mare.

Mentre se provieni da La Spezia (e quindi ad esempio anche da Firenze e da Roma) con l’autostrada La Spezia-Livorno, devi uscire a La Spezia e poi seguire le indicazioni per le Cinque Terre, e da lì la prima località che raggiungi è Riomaggiore.

– In treno

Il mezzo ideale per visitare le Cinque Terre è sicuramente il treno. Infatti, anche se sei in macchina, ti consiglio di parcheggiare a Levanto (se provieni da Genova) o a La Spezia (se provieni dalla parte opposta) e prendere un treno regionale sulla linea Genova-La Spezia, che fa tutte le fermate (Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare).

Come ti puoi immaginare i parcheggi nei borghi delle Cinque Terre sono pochissimi e praticamente sempre pieni, quindi il rischio è di trovarti costretto a parcheggiare in una zona vietata, con conseguente multa, o peggio avere la macchina rimossa. Senza contare il tempo perso. Tra l’altro, durante la stagione estiva i treni hanno una frequenza piuttosto elevata.

Ma puoi arrivare alle Cinque Terre anche senza la macchina, perchè sia a Genova che a La Spezia arrivano i treni di lunga percorrenza, e da qui cambi per prendere il regionale che ti ho detto sopra. A Genova arrivano anche i Freccia Rossa, che se prenoti in anticipo sono più convenienti della macchina.

– In traghetto

Durante i mesi di primavera ed estate i borghi delle Cinque Terre sono collegati molto bene anche via mare, grazie ai traghetti che arrivano giornalmente da La Spezia, ma anche dalle stupende località di Porto Venere e di Lerici.

Inoltre, puoi usare i traghetti delle linee di navigazione interne che fanno capolinea a Monterosso al Mare anche spostarti da un borgo all’altro. Per conoscere gli orari e i prezzi ti consiglio di collegari al sito www.navigazionegolfodeipoeti.it.

– In bus

In alternativa al treno puoi scegliere anche il bus per raggiungere le Cinque Terre. Partendo da La Spezia, gli autobus della Linea Explora 5 Terre ti permette di visitare molto comodamente Riomaggiore, Manarola, Volastra, San Bernardino, Corniglia, Vernazza, Monterosso e tutti i Santuari delle Cinque Terre. Per i prezzi e gli orari aggiornati ti consiglio di visitare il sito www.explora5terre.it.

Ma l’autobus è un’opzione alternativa al treno anche per raggiungere Genova, Levano e La Spezia, e una volta arrivati scegliere se visitare i borghi continuando a usare l’autobus che ti ho indicato sopra oppure prendere il treno regionale o i traghetti. Un valido servizio per arrivare alle Cinque Terre è quello offerto da Bla Bla Bus (https://it.blablabus.com), della stessa famiglia del celebre servizio di car sharing Bla Bla Car, che collega queste destinazioni con moltissime città italiane a prezzi davvero molto economici.

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2 comments

  1. Buon lavoro e belle immagini.Una foto ha didascalia errata,il santuario attribuito a N.S.della salute a Volastra ,in realtà è il Santuario di Corniglia dedicato a N.S.Delle Grazie a S. Bernardino

    1. Grazie mille per la segnalazione. Immagino che sei un locale, quindi se hai dei suggerimenti o delle curiosità da aggiungere fallo pure, così potrò integrarle nell’articolo

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