I progetti di street art On The Wall e Pintada a Genova ridanno vita al quartiere del ponte Morandi

I progetti di street art On The Wall e Pindata by Urban Attack sono due incredibili progetti che hanno coinvolti i più importanti artisti internazionali nella realizzazione di magnifici murales a Genova nel quartiere popolare di Certosa, diventato suo malgrado famoso perchè nel 2018 è stato protagonista della tragedia del crollo del ponte Morandi. L’ obiettivo di questi murales a Genova Certosa è stato quello di dare un tocco di bellezza attraverso il colore a questo grigio quartiere della Valpolcevera soffocato dall’ industrializzazione selvaggia e dalla deriva economica e sociale che è seguita al crollo del ponte

Genova è una città dove la street art è molto presente perchè qui, come d’ altronde in molte città soprattutto internazionali come ad esempio Berlino, questa forma artistica è considerata ormai da diversi anni come uno degli strumenti più utili per dare un tocco di bellezza al grigiore del panorama urbano attraverso il colore.

Quando passeggio per Genova trovo ovunque murales e altre opere di street art: sulle facciate delle case, nei sottopassaggi, sui muri che circondano i giardinetti pubblici, sulle scalinate e sulle saracinesche dei negozi che grazie al pennello, ai colori e alla fantasia degli artisti, si trasformano in mini opere d’ arte.

I murales a Genova sono presenti addirittura sui piloni della celebre Sopraelevata, la strada con la quale gli abitanti hanno un rapporto di amore-odio che si colloca tra il centro e il Porto Antico, e che attraversa buona parte della città dal quartiere Foce al casello di Genova Ovest nel quartiere di Sampierdarena.

Ti racconterò in un altro articolo dei murales di Genova del progetto di street art Walk The Line che coinvolge questa importante arteria stradale, ma ti voglio anticipare che l’ obiettivo è quello di decorare ognuno dei suoi 100 piloni con le opere di altrettanti artisti di fama internazionale, trasformandola in una galleria d’ arte a cielo aperto.

I murales a Genova di Walk The Line sui piloni della Sopraelevata è solo un esempio che riassume l’ essenza della street art nel capoluogo ligure: centinaia di opere d’ arte dei più diversi stili che ha come protagonisti vere e proprie star dei murales, molti dei quali hanno in comune la fama riconosciuta a livello internazionale.

In questo articolo ti parlerò invece dei murales di Genova realizzati nell’ ambito di On The Wall e Pintada by Urban Attack, due interessanti progetti realizzati nel quartiere popolare di Certosa, celebre perchè è quello interessato dal crollo del ponte Morandi.

E se ti stai domandando quel’ è il momento migliore per visitare i murales a Genova di On The Wall, Pintada, e gli altri magnifici lavori della street art, ti assicuro che qualsiasi stagione va bene, ma se puoi scegliere non perderti il capoluogo ligure durante i Rolli Days, l’ appuntamento dedicato a una più tradizionale forma d’ arte.

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Murales a Genova Certosa: i progetti di street art On The Wall e Pintada by Urban Attack

I murales a Genova più importanti dal punto di vista artistico e simbolico sono sicuramente quelli che fanno parte dei progetti di street art On The Wall e Pintada by Urban Attack nel quartiere popolare di Certosa, dei quali parlo insieme anche se sono stati sviluppati in momenti differenti e con diversi attori.

Ti dice qualcosa il nome di questo popoloso quartiere della Valpolcevera? Dovrebbe essere così, infatti è diventato tristemente famoso perchè era attraversato dal ponte Morandi che il 14 Agosto 2018 crollò causando la morte di decine di persone e costringendone centinaia di altre ad abbandonare le loro case.

I murales di Genova realizzati nell’ ambito dei progetti On The Wall e Pintada by Urban Attack nascono su iniziativa del Comune che a più riprese coinvolge l’ associazione Linkinart e la società di comunicazione Twenty Twenty, insieme a sponsor privati che hanno finanziato completamente le opere, adottandole simbolicamente.

Il valore dei progetti di street art a Genova Certosa On The Wall e Pintada è la partecipazione di diversi artisti italiani e stranieri, accomunati dal fatto di riconosciuti a livello internazionale per la loro bravura, e che in questo quartiere popolare hanno eseguito bellissimi murales sulle facciate degli edifici.

La tematica che lega tutti i murales a Certosa di On The Wall e Pintada è ovviamente il rapporto esistente tra il quartiere di Certosa, inteso come spazio fisico, economico e sociale, con la vita quotidiana dei suoi abitanti, e l’ impatto che il crollo del ponte Morandi ha avuto sulle loro già difficili esistenze.

La tragedia del 14 Agosto 2018 ha infatti messo in luce la precarietà della vita in questo e negli altri quartieri di Genova della Valpolcevera, in passato interessati da un’ industrializzazione a dir poco selvaggia e poi abbandonati dalle stesse industrie che con la loro colonizzazione ne hanno distorto l’ urbanistica.

I murales a Genova possono essere infatti interpretato simbolicamente come la voglia di riscatto, di risarcimento dovuto agli abitanti di Certosa attraverso l’ uso dell’ arte e della bellezza, e sono il tentativo di attrarre nel quartiere i turisti che decidono di conoscere una Genova alternativa fuori dai classici percorsi.

Sicuramente l’ obiettivo dei murales di Genova Certosa è ambizioso e lo sforzo è da apprezzare, ma nella realtà queste bellissime opere di street art danno sì un tocco di colore al contesto, ma di certo non ne cambiano la fisionomia e non cancellano il degrado nel quale il quartiere è sprofondato.

Ci tengo a sottolineare che nella realizzazione dei murales a Certosa di On The Wall e Pintada hanno partecipato anche molti giovani del quartiere, entusiasti di aver potuto contribuire a regalare un pò di bellezza alle vie grigie e tristi che circondano le loro case.

Con l’ aiuto degli artisti i ragazzi di Certosa hanno infatti dipinto diverse saracinesche di negozi, dando vita a bellissime mini-opere che, proprio perchè fatte da loro, hanno un’ importanza simbolica ancora maggiore.

Vuoi sapere qual’ è la saracinesca dipinta nell’ ambito del progetto On The Wall che mi è piaciuta di più per andarla a cercare?

Senza ombra di dubbio quella con il volto del cantante Caparezza dipinta in bianco e nero, ma se stai un pò attento mentre cammini ne troverai molte altre, tutte semplicemente bellissime! Ovviamente le puoi vedere solo quando i negozi sono chiusi.

Non sai ancora cosa fare e vedere a Genova oltre a visitare i murales di On The Wall e Pintada a Certosa?

Ti suggerisco di acquistare questo fantastico tour privato del centro per conoscere tutti i suoi luoghi più emblematici! In alternativa, soprattutto se visiti Genova da solo, ti suggerisco diversi tour culturali molto interessanti: la visita guidata del centro+biglietti per i musei di Strada Nuova grazie alla quale puoi anche visitare la Cattedrale e Palazzo Ducale e la visita guidata alla Casa di Cristoforo Colombo. Molto goloso è il tour gastronomico+degustazione di prodotti tipici grazie al quale puoi provare gli autentici sapori liguri. Se invece vuoi conoscere la città in modo alternativo, prima o dopo aver visitato i murales di Genova ti consiglio la visita guidata in risciò, la visita guidata in bici elettrica o, in alternativa, la visita guidata in segway, che secondo me è in assoluto la forma più divertente. Hai deciso di visitare i murales a Certosa e ti rimane poco tempo per conoscere il resto della città? Quello che fa per te è un giro sull’ autobus turistico: interessante, completo, veloce e molto economico! Prima o dopo i murales di Genova non puoi nemmeno perderti il bellissimo Porto Antico firmato Renzo Piano dove potrai fare l’ esperienza combinata Acquario+giro in barca con avvistamento cetacei. Lo sai che l’ Acquario di Genova è uno dei più grandi e belli d’ Europa? In alternativa puoi anche fare la visita all’ Acquario+Galata Museo del Mare+giro in barca e aggiungere anche il biglietto per la Biosfera, che è la sfera trasparente che contiene un magnifico giardino botanico dove vivono specie vegetali e uccelli provenienti da tutto il mondo.

I murales a Genova più importanti

Dove sono esattamente i murales di Genova Certosa dei progetti di street art On The Wall e Pintada by Urban Attack?

Non te lo dico perchè voglio che tu le scopra casualmente passeggiando per le sue vie e attraverso le sue piazze, un’ occasione da non perdere per percepire l’ atmosfera malinconica di questo quartiere di periferia da sempre moribondo, ma addirittura colpito a morte dal crollo del ponte Morandi.

Quello che invece voglio fare è presentarti gli artisti che hanno realizzato i murales a Genova nell’ ambito dei progetti On The Wall e Pintada by Urban Attack, cercando anche di descriverti la mia personale interpretazione delle loro opere.

Ma prima di tutto un consiglio su come arrivare a Certosa per ammirare i murales di Genova di On The Wall. Da Piazza De Ferrari in centro è questione di una manciata di minuti, infatti ti basta prendere la metro, fare qualche fermata, e scendere alla stazione Brin, nel cuore del quartiere.

Io però ti consiglio di arrivare a Certosa a piedi dal quartiere di Sampierdarena, che puoi raggiungere in treno dalla stazione di Piazza Principe o da Sestri Ponente-Aeroporto in una sola fermata o dalla stazione Brignole in due. Da Brignole ci impieghi esattamente 10 minuti, dalle altre due 5, quindi non ci sono scuse!

Da Sampierdarena a Certosa si tratta di fare una passeggiata di poco più di mezzora che attraversa anche il quartiere di Cornigliano, e che ti permette di scoprire i luoghi della Genova popolare e autentica, molto diversa da quella che abitualmente si conosce attraverso i classici percorsi turistici.

In questo modo potrai ammirare i murales a Genova che caratterizzano gli spazi di questi due quartieri popolari, ed entrare nel quartiere Certosa per vedere le opere di street art di On The Wall passando sotto l’ ex ponte Morandi, oggi ponte San Giorgio, per vedere il punto esatto del crollo.

A proposito, se decidi di passare per Cornigliano non puoi perderti la bellissima opera intitolata “VVFF“, conosciuta come murales dei Vigili del Fuoco.

Questo murales di Genova che non fa parte nè di On The Wall nè di Pintada rappresenta un enorme e suggestivo GRAZIE ai coraggiosi uomini in divisa che hanno lavorato con ostinata dedizione senza sosta per giorni interi tra le macerie del ponte Morandi.

Il murales dei Vigili del Fuoco a Genova Cornigliano che puoi vedere sulla facciata nord della palazzina Iren in via Greto è opera della della coppia di artisti Giuliogol e Drina A12, pseudonimo di Nicolino Giulio Centanaro e Grazia Buongiorno, che per realizzarla hanno usato 90 litri di pittura.

Lo sai che da Genova puoi conoscere le Cinque Terre e Portofino in giornata?

Incominciamo dall’ emblematica Portofino che puoi raggiungere da Santa Margherita Ligure in treno oppure da Genova con un transfer privato, ma anche con il tour guidato in barca. Bellissimo è il trekking al parco naturale di Portofino da Santa Margherita Ligure a 30 chilometri in treno da Genova, da dove puoi anche fare una magnifica esperienza di snorkeling nella Riserva Marina di Portofino e approfittare per conoscere il suggestivo borgo. Da non perdere è anche la visita guidata alla città+Portofino, oppure le attività sportive a Portofino che ti permettono di scoprire i segreti del bellissimo borgo e dei suoi dintorni, tra le quali ti consiglio l’ Easy Kayak, il tour in coasteering, il tour in bici elettrica da Recco+pranzo e il trail running sul monte di Portofino. Per scoprire in tutta libertà le bellezze del Golfo di Portofino puoi anche affittare una barca senza patente! Per scoprire il bellissimo parco delle Cinque Terre ti consiglio una fantastica escursione in E-bike da Levanto a pochi chilometri in treno dal centro città. Sempre da Levanto ti consiglio il tour privato in barca di 2 ore o la crociera guidata in barca alle Cinque Terre che ti permette di ammirare gli stupendi borghi liguri dal mare. Fantastico è anche il trekking panoramico tra vigneti+degustazione di vini dalla bellissima Vernazza, grazie al quale puoi scoprire anche il bellissimo borgo. Ti consiglio di non perderti nemmeno il corso di cucina tipica ligure, il corso di cucina casalinga+pranzo oppure un corso di pasta e tiramisù a Riomaggiore, un altro fantastico borgo delle Cinque Terre a pochi chilometri dal capoluogo ligure. Sempre a Riomaggiore puoi fare una stupenda visita guidata ad una famosa cantina delle Cinque Terre.

– “The Freedom Warrior” di Okuda San Miguel

Il murales a Genova artisticamente più importante tra quelle che costituiscono i progetti di street art On The Wall e Pintada by Urban Attack a Certosa è senza dubbio “The Freedom Warrior” dell’ artista spagnolo Okuda San Miguel, uno dei più importanti protagonisti della street art mondiale.

Al di là di questo murales a Certosa, in Italia l’ artista spagnolo ha fatto un bellissimo intervento artistico su uno dei quattro padiglioni italiani per Expo 2015 e il paese veneto di Arcugnano gli ha addirittura intitolato una piazza a seguito sua partecipazione alla terza edizione del progetto Art in the Street.

La rappresentazione della Guerriera della Libertà è una libera interpretazione del celebre street artist spagnolo di San Giorgio a cavallo.

E il riferimento di questo murales a Genova Certosa non è causale visto che come ti ho detto San Giorgio è proprio il Patrono di Genova al quale è stato intitolato il ponte progettato dall’ archistar genovese Renzo Piano che ha sostituito quello crollato costruito da Morandi nel 1963.

The Freedom Worrior è inserito in un coloratissimo contesto naturale, brandisce la sua unica arma che è una bandiera arcobaleno, e combatte per rivendicare i diritti delle artiste donne, ma anche per affermare le diversità e le uguali opportunità della comunità LGBTQ+, che l’ artista supporta da sempre.

La connessione simbolica con il nuovo ponte San Giorgio è sottolineata anche dal fatto che questo murales a Certosa è la prima opera che si trova nel quartiere dopo che ci sei passato sotto, e che la facciata della casa utilizzata come tela guarda proprio nella sua direzione.

Al di là del significato simbolico che è indubbiamente nobile, profondo e da condividere, il murales di Okuda San Miguel a Genova Certosa mi è piaciuta tantissimo anche semplicemente perchè è molto colorata, e in un certo senso sembra nascere dalla mano di un bambino.

Gli elementi figurativi e grafici usati da Okuda nel murales The Freedom Warrior a Genova sono accostati e gestiti in modo molto armonico, e quando sono stato a cospetto dell’ opera mi ha trasmesso un incredibile senso di pace, di tranquillità e soprattutto di libertà.

– “Nuovo Orizzonte” di L7Matrix

Il murales a Certosa che più delle altre comunica la speranza per la brillante rinascita del quartiere è quella coloratissima intitolata “Nuovo Orizzonte” dell’ artista brasiliano L7Matrix, pseudonimo di Luis Gustavo Martins, già autore di murales nelle città di 43 paesi del mondo.

Sul muro dell’ edificio scelto come tela per questo murales a Genova nell’ ambito del progetto di street art Pintada by Urban Attack c’è un’ esplosione di colori fluidi e vivaci, da cui emergono due bellissimi uccelli luminosi che si riconoscono come due colobrì.

Non ho scelto per caso la parola “esplosione”, perchè questa è stata proprio la sensazione che ho avuto guardando questo murales a Certosa, e che ho associato naturalmente con quello che probabilmente hanno provato gli abitanti del quartiere al momento del crollo del ponte Morandi.

E i due uccelli che idealmente nascono e si liberano nell’ aria dalle macerie generate dal crollo rappresentate in questo murales di L7Matrix a Genova sono il simbolo della rinascita del quartiere e della speranza per il futuro dei suoi abitanti, che vola in alto.

– “Il contadino di Certosa” di Rame 13

Sono le origini rurali del quartiere di Certosa il tema scelto dall’ artista toscana Rame 13, pseudonimo di Ginevra Giovannoni, per il murales a Genova che ha realizzato nell’ ambito del progetto On The Wall.

Si intitola “Il contadino di Certosa” ed è un omaggio al passato rurale che questo quartiere di Genova aveva prima di essere inglobato nella città e diventare oggetto di un’ industrializzazione a dir poco selvaggia.

Io interpreto questo murales di Rame 13 a Genova all’ interno del progetto di street art On The Wall come l’ invito rivolto agli abitanti di Certosa a riscoprire le loro origini, un passo necessario che devono fare per costruire un futuro migliore.

È la nostra storia ad aiutarci a costruire il nostro futuro, e questo è vero anche per la gente di Certosa che dalla riscoperta dei valori del mondo contadino, tra i quali la solidarietà reciproca e l’ autenticità delle relazioni, possono trovare la forza per rialzarsi insieme dalla tragedia che li ha colpiti.

– “Amore e Psiche” di Ozmo

La toccante opera dell’ artista Ozmo, pseudonimo di Gionata Gesi, è una reinterpretazione del celebre gruppo scultoreo “Amore e Psiche” di Antonio Canova che avrai sicuramente visto se hai avuto la fortuna di visitare il celebre Louvre a Parigi, e che non devi perderti per nessun motivo se ci andrai in futuro.

Il murales di Ozmo a Genova presenta un murales nel quale i due giovani protagonisti Amore e Psiche sono stretti in un abbraccio sensuale, reso ancora più emozionante e definitivo dal toccante contrasto di grigi e dal gioco di luci e ombre che danno profondità e tridimensionalità alle due figure mitologiche.

Il movimento rappresentato in “Amore e Psiche” in questo murales a Genova forma un moto ascendente che trascende dall’ abbraccio tra i due personaggi per includere tutti gli abitanti di Certosa e le vittime del ponte Morandi, in un gesto che assume il chiaro significato di empatia e protezione, in netto contrasto con il movimento discendente del crollo.

Se ti soffermi a guardare il murales di Ozmo a Certosa realizzato On The Wall percepirai un sentimento che non è non è più l’ amore travolgente tra i due amanti di Canova, ma quello di mutuo soccorso, di condivisione e di conforto rivolto alla gente dello sfortunato quartiere.

Sul volto dei due personaggi mitologici dell’ opera di Ozmo compare la scritta “This is site-specific”, che è la dedica dello street artist alla città di Genova, il suo tentativo di creare una connessione con comunità e lanciare un messaggio di solidarietà.

Anche la scelta della posizione della scritta non è casuale, perchè rappresenta la volontà dell’ artista di spersonalizzare i due personaggi della favola di Apuleio in modo tale che chiunque guardi il suo murales a Genova si possa sentire rappresentato, allo stesso tempo con chi da e con chi riceve l’ abbraccio di conforto.

– “Liberi di perderci” di Macs

Tra i murales a Genova Certosa quello nel quale mi sono immedesimato di più proprio per la mia passione per i viaggi e più in generale per il rifiuto che nutro verso qualsiasi forma di routine o abitudine imposta è “Liberi di perderci” di Macs, pseudonimo dell’ artista toscano Antonello Piccinino.

Il murales “Liberi di perderci” di Macs a Certosa è un’ opera gigante che si sviluppa in verticale e assomiglia a un manifesto pubblicitario vintage che invita a fare un viaggio in macchina verso una meta indefinita, ma potrebbe essere anche essere la pagina di una rivista d’ epoca o una cartolina da collezione.

La macchina rossa su cui cade naturalmente lo sguardo dello spettatore assomiglia a una vecchia Cinquecento cabrio targata Genova dalla quale spunta una giovane coppia rappresentata in stile caricaturale felice di partire per un viaggio o di proseguirlo, verso dove non si sà.

E probabilmente la felicità dei protagonisti del murales di Macs a Genova sta proprio nel fatto di non avere una meta e di voler viaggiare senza un itinerario predefinito, visto che la ragazza getta all’ aria una cartina dell’ Europa con un gesto che appare chiaramente di consapevole disinteresse.

Con “Liberi di perderci” Macs invita gli abitanti di Certosa e tutti quelli che osservano la sua opera ad andare oltre liberandosi dalle sovrastrutture del nostro tempo.

Il murales di Macs a Certosa ci regala un inno alla libertà che dobbiamo imparare a concederci se vogliamo scoprire chi siamo realmente e quali sono i traguardi che vogliamo davvero raggiungere.

Contestualizzando l’ opera “Liberi di perderci” di Macs al quartiere di Certosa protagonista del crollo del ponte Morandi rappresenta anche il coraggio che gli abitanti devono trovare in loro stessi per superare psicologicamente la tragedia e le difficoltà, per proseguire nella loro vita.

– “Wall Painting” di Agostino Iacurci

Ti anticipo che il primo impatto con il murales “Wall Painting” a Genova che lo street artist pugliese Agostino Iacurci ha realizzato per On The Wall non smuove troppo i sentimenti, perchè la percezione è quella di staticità della scena rappresentata.

Ma io non faccio testo perchè sono un semplice osservatore, non un esperto d’ arte e tanto meno di street art, come d’ altronde però non lo sono gli abitanti e i turisti che passano vicino alle due porzioni di facciata del grande edificio usate dall’ artista come grandi tele verticali per il suo murales a Genova.

Per percepire l’ essenza del murales di Agostino Iacurci a Genova Certosa e il suo significato ti devi fermare qualche minuto ad osservare i sei personaggi raffigurati, che sembrano persone comuni affacciate ad altrettante grandi finestre, come se fossero nelle loro case.

E se osservi con attenzione gli elementi decorativi che fanno da contorno ai personaggi di questo murales a Genova non farai fatica a riconoscere alcuni elementi architettonici che si ritrovano sui palazzi storici genovesi.

Osserva la direzione dello sguardo dei personaggi di quest’ opera di street art del progetto On The Wall a Genova. In alcuni casi è rivolto verso lo spettatore, come se lo stessero chiamando ad avvicinarsi per stabilire un contatto, o addirittura per invitarlo come ospite nelle loro case.

In altri casi sono sguardi reciproci, come se i personaggi fossero intenti a dialogare da un balcone all’ altro, cosa che molti di noi fanno abitualmente con i vicini di casa, soprattutto nei quartieri popolari come Certosa.

Sono proprio le persone comuni che abitano nel quartiere Certosa i personaggi del murales “Wall Painting” a Genova, rappresentate nelle loro faccende quotidiane e ai quali è dedicata l’ opera, che però deve essere considerata un omaggio che si estende a tutti gli abitanti di Genova.

Anche la scelta dello specifico luogo che accoglie questo murales a Certosa di Agostino Iacurci non è per nulla casuale, infatti è un simbolo della vita quotidiana in questo quartiere popolare, che però voglio che sia tu a scoprire quando deciderai di conoscere la street art nel capoluogo ligure.

– “Decostruzione/Ricostruzione” di Greg Jager

Decostruzione/Ricostruzione. Quale miglior titolo per un murales a Genova nel quartiere Certosa dove il tragico crollo del ponte Morandi ha naturalmente costruito una frattura definitiva spaziale e temporale tra il prima e il dopo?

È evidente che dopo il crollo del ponte nulla è stato più come prima in questo quartiere popolare di Genova nel quale gli abitanti hanno iniziato il loro isolamento (dal resto della città) ben prima del lock-down conseguenza della pendemia.

E dalla “decostruzione” del ponte gli abitanti di Certosa hanno dovuto affrontare la “ricostruzione” del loro quartiere, di loro stessi e delle loro relazioni, imparando loro malgrado a cercare la migliore prospettiva per guardare e risolvere i problemi nei quali sono stati catapultanti nella frazione di pochi secondi.

L’ invito rivolto agli abitanti di Certosa a sviluppare la capacità di osservare i problemi in modo “laterale” cercando soluzioni alternative spesso non convenzionali è l’ essenza del murales dell’ artista romano Greg Jager per On The Wall, costituita da forme geometriche che interagiscono con la struttura dell’ edificio.

Questo murales di Greg Jager a Genova è un’ opera astratta tecnicamente chiamata anamorfismo, ovvero immagini che sono interamente riconoscibili solo se guardate da una specifica posizione, in questo caso da un preciso punto della strada indicato da una freccia che ne è parte integrante.

Il messaggio dell’ artista con questo murales a Genova è rivolto soprattutto ai più giovani, e non è un caso che la facciata di 600 metri quadrati scelti per la sua opera realizzata con l’ aiuto degli abitanti del quartiere Certosa sia proprio quella di una scuola, la cui missione educativa è quella di insegnare ai ragazzi i percorsi per andare oltre la superficialità.

– “Le acciughe fanno il pallone” di Cacktus & Maria

Hai mai sentito questa bellissima canzone di Fabrizio De André scritta con collaborazione con Ivano Fossati? È tratta dall’ album Anime Salve del 1996 e ti consiglio di ascoltarla prima di cercare il murales a Certosa che la lo stesso titolo, realizzato della coppia di artisti Cacktus & Maria, uniti nell’ arte e nella vita dal 1998.

“Le acciughe fanno il pallone” è un detto ligure molto comune che fa riferimento al concetto di unione, di autoprotezione, di sacrificio per perseguire un obiettivo superiore, e che si rifà metaforicamente al gesto tipico dei piccoli pesci che si compattano per cercare di salvare parte del branco dalla voracità del tonno alalunga.

Lo sanno bene i pescatori liguri che sotto la tiepida luce della luna delle nottate autunnali senza vento vedono dalle loro barche semisfere di colore argento scintillante saltare fuori dall’ acqua. Sono le acciughe che si fanno inseguire dal tonno alalunga per salvare quelle che rimangono sotto la superficie del mare.

Le realtà si mescola alla legenda della gente di mare in questo murales a Genova degli artisti Cacktus e Maria per On The Wall.

La Luna per invidia delle stelle le trasforma in acciughe, e sotto la sua luce e quella delle lampare dei pescherecci le acciughe riemergono per cercare di ritornare stelle e vengono fatte prede del tonno alalunga e dei pescatori.

Dal punto di vista grafico-pittorico questo murales di Cacktus & Maria a Genova Certosa raffigura in primo piano il profilo di una figura femminile che simboleggia la Dea Luna su uno sfondo circolare fatto di acciughe che si concentrano in un pallone, e di tonni alalunga che cercano di mangiarle.

La forza che nasce dall’ unione di tante piccole acciughe crea uno scudo che protegge loro stesse e le altre da possibili attacchi esterni, da leggere allo stesso tempo come augurio e specchio che riflette il quartiere di Certosa che ha visto nella compattezza degli abitanti la spinta per continuare a lottare ed andare avanti.

– “Antica via del nuovo cerchio” di Gola Hundun

L’ opera più mistica tra quelle che compongono il progetto On The Wall di street art a Genova? Senza ombra di dubbio “Antica via del nuovo cerchio” dell’ artista romagnolo Gola Hundon, anche se il nome fa pensare ad origini ben più lontane.

È la natura la protagonista di questo suggerisco murales a Genova che occupa interamente la porzione laterale della facciata di un palazzo di cinque piani nel quartiere Certosa.

Mi ci è voluta solo una frazione di secondo per sentire la carica spirituale dell’ opera di Gola Hundon entrarmi dentro, obiettivo che l’ artista raggiunge attraverso l’ uso del colore e di alcune forme stilizzate che richiamano alla simbologia tribale.

L’ opera deve essere letta come interpretazione della circolarità della vita, dal basso verso l’ alto, incominciando da Cernunnos, Dio della fecondità e della virilità nella mitologia celtica, fino alla vetta della montagna, con l’ albero della vita in primo piano.

Con questo murales a Genova Certosa l’ artista Gola Hundun invita all’ adozione di una visione circolare e inclusiva della vita in stretta connessione con gli elementi della natura, e il conseguente abbandono dell’ egoistico approccio antropocentrico che sta conducendo a conseguenze sempre più negative.

Il percorso verso la cima della montagna, meta simbolica che rappresenta la scoperta del senso stesso del sè e dell’ esistenza, è il tentativo che ognuno di noi deve fare per riequilibrarsi con il mondo naturale.

Guardando il murales di Gola Hundun a Certosa in modo più oggettivo si notano le tridimensionalità, i tratti decisi con sfumature ridotte all’ essenziale, e i colori freddi ma allo stesso tempo vibranti, con il predominio del blu e del verde che primeggiano al colore rossastro degli edifici che la circondano.

La composizione cromatica e il contrasto che questo murales a Genova di Gola Hundun crea con lo spazio circostante non è casuale, infatti sottolinea l’ avvertimento per gli abitanti di Certosa sulla necessità di riappropriarsi dello spazio naturale sacrificato per lasciare spazio alle industrie, simbolo universale del sistema utilitaristico dell’essere umano.

– “Certosa Freestyle” di Geometric Bang

Il tempo di fare qualche passo e trovi “Certosa Freestyle”, il murales a Genova Certosa firmato Geometric Bang, pseudonimo dello street artist lodigiano Mattia Botta.

Anche in questo caso la tela è la facciata laterale di un palazzo di 5 piani sulla quale, sopra uno sfondo bianco, sono rappresentati uomini, donne e bambini intenti a fare le più svariate attività.

In questo murales di Genova è raccontata la vita quotidiana degli abitanti del quartiere Certosa, catturati in una sorta di fermo immagine bidimensionale decontestualizzato sia nello spazio che nel tempo, ma allo stesso tempo dinamico.

“Certosa Freestyle” è un tripudio di colori e di forme, la maggior parte curvilinee e arrotondate, e basta uno sguardo per capire che questo murales a Certosa è giocoso e infonde leggerezza, positività nel presente e speranza per il futuro, la stessa che è propria dei bambini.

A dire la verità il murales di Geometric Bang a Genova Certosa sembra proprio uscita dalle matite colorate di un bambino che rappresenta quello che lo circonda con la semplicità propria della giovanissima età, in modo spontaneo, senza condizionamenti o sovrastrutture.

L’ irrealismo della verticalità con la quale sono rappresentati i personaggi che sembrano addirittura fluttuare uno sopra l’ altro, l’ assenza di proporzioni e di ordine apparente in questo murales a Genova sembra una rassicurazione rivolta al quartiere stesso: <<siamo qui tutti insieme a condurre le nostre vite, come lo eravamo ieri e come lo saremo domani, perchè in fondo nulla è cambiato>>.

– “Paolo Villaggio” di Rosk & Loste

La street art a Genova del progetto On The Wall rende omaggio anche al Paolo Villaggio genovese, che con la maschera di Fantozzi è diventato un personaggio nel quale in qualche modo si è identificato e continua ad identificarsi l’ intero paese.

Gli autori di questo murales a Genova sono Rosk & Loste, pseudonimo di Maurizio Giulio Gebba e Mirko Cavallotto, un’ affermata coppia di street artists siciliani già noti nel panorama della street art genovese per l’ opera sul pilone 60 della Sopraelevata, all’ altezza di via Rubattino.

Il volto di Paolo Villaggio alto 20 metri dipinto sul palazzo di Certosa non è ironico e buffo come quello di Fantozzi, ma è serio, dire addirittura triste e rassegnato, scelta voluta dagli artisti per rappresentare il sentimento predominante tra gli abitanti della Valpolcevera operaia.

Allo stesso tempo il murales di Paolo Villaggio a Genova è anche un invito rivolto dalla coppia di artisti agli abitanti ad assumere lo stesso atteggiamento per il quale lo sfortunato Fantozzi è diventato celebre, ovvero riuscire a trovare un lato ironico e strappare un sorriso anche nei momenti più tragici.

Guardando con attenzione il Paolo Villaggio in questo murales a Certosa si nota la precisione della tecnica utilizzata, la bellezza delle sfumature cromatiche che conferiscono al lavoro Rosk & Loste un lato poetico, emozionando lo spettatore.

– “Gaëlle 00:00,02” di Dourone

È del duo franco-spagnolo Dourone il murales a Genova realizzato nell’ ambito del progetto street art Pintada by Urban Attack che rappresenta il volto di donna chiamata Gaëlle.

In realtà il murales Gaëlle di Dourone a Certosa è composta da due volti che mostrano stati d’ animo differenti: uno di stupore e di sorpresa, mentre l’ altro che sembra di calma e di rassegnazione, ma anche di apparente serenità.

Gaëlle non è semplicemente un volto, ma rappresenta metaforicamente quello di tutte le 43 vittime del crollo del ponte Morandi, infatti questo è il numero esatto dei colori utilizzati dagli artisti per la sua realizzazione.

E poi nel titolo nel titolo di questo murales a Genova Certosa compare il numero 00:00,02, che metaforicamente è la frazione di secondo sufficiente per far cambiare la vita delle persone, come è sicuramente successo a quelle precipitate a bordo dei loro veicoli al momento della tragedia.

Questo murales di Dourone a Genova può essere letto come la frazione di tempo per passare da un’ espressione all’ altra, dalla sorpresa del rendersi conto della situazione che si sta vivendo alla serena consapevolezza che nulla può più cambiare.

– Opera senza titolo di Christian Blef

L’ artista Christian Blef gioca in casa con questo murales a Genova senza titolo sulla facciata di un palazzo del quartiere Certosa realizzato nell’ ambito del progetto di street art On The Wall.

Abituato a lavorare sulle superfici orizzontali a Certosa l’ artista Christian Blef si è messo alla prova con quest’ opera verticale dove protagoniste sono lettere tridimensionali che il gioco prospettico da la sensazione di poter toccare con mano semplicemente allungando il braccio.

Le lettere di questo murales di Christian Blef a Genova che compongono la sua firma si riducono per dimensione man mano che si sale, e per questo motivo può essere interpretato come l’ invito a guardare in alto seguendo caratteri, colori, angoli e curve alla ricerca dell’ origine e dell’ essenza del graffito stesso.

– Opera senza titolo di Zedz

Ti anticipo che scovare l’ opera dell’ artista olandese Zedz (pseudonimo di Ronald van der Voet) non sarà molto semplice, ma vale la pena girovagare un pò per cercarla perchè non è solo la più grande tra quelle del progetto di street art On The Wall a Genova Certosa, ma addirittura in tutta la città.

Senza nulla togliere alle altre opere di On The Wall, che come ti ho detto mi hanno entusiasmato moltissimo, questo murales di Zedz a Genova è quella simbolicamente più importante perchè si trova esattamente dove c’ era l’ inizio della zona rossa istituita immediatamente dopo il crollo del ponte Morandi.

Di fatto l’ artista ha lavorato su questo murales a Genova insieme ai vigili del fuoco: lui ha dipinto quest’ opera di On The Wall per 5 giorni consecutivi proprio mentre gli altri erano impegnati nella rimozione delle macerie, dando vita a una sorta di collaborazione ideale tra due modi diversi di approcciare la tragedia.

Come ti ho detto questo murales a Certosa è immenso, infatti copre un’ estensione di 600 metri quadrati, e il fatto che l’ abbia dipinta mentre i vigili del fuoco erano impegnati nella rimozione delle macerie gli ha permesso di trasferire tutto il dramma che percepiva utilizzando colori e forme cariche di tensione.

I colori scelti da Zedz per questo murales a Genova ai limiti della zona rossa di Certosa sono l’ arancione, l’ azzurro e il verde fluo, che trasmettono luminosità e solarità, segno di augurio e buon auspicio per una città che ha voglia di risollevarsi con gioia arte e colore.

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