Giornata internazionale popoli indigeni membro della tribù Ndebele

Il 2019 è l’Anno internazionale delle lingue indigene. Per difendere un inestimabile patrimonio culturale

Con l’Anno Internazionale Lingue Indigene nel 2019 l’ONU celebra l’imprescindibile necessità di preservare l’inestimabile patrimonio culturale rappresentato dalle lingue parlate dai membri delle comunità indigene che sono patrimonio dell’umanità intera e in costante rischio di estinzione

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L’UNESCO stima che attorno al 40% delle quasi 7.000 lingue ad oggi parlate nel mondo sono in pericolo.

E la maggior parte di queste sono lingue indigene. Stiamo parlando delle lingue parlate dagli abitanti nativi di uno specifico luogo (370 milioni di persone in 90 paesi) che perpetuano tradizioni e stili di vita antichi adattandosi sì alla modernità ma mantenendo allo stesso tempo molte caratteristiche sociali e culturali diverse da quelle delle società dominanti nelle quali vivono.

Gli indigeni sono spesso poveri e molto emarginati ed è per proprio per questo che ogni 9 Agosto si celebra la Giornata Mondiale dei Popoli Indigeni.

L’obiettivo della Giornata è quello di celebrare la loro diversità e far conoscere le violazioni e le ingiustizie che continuano a subire dopo molti secoli di colonizzazioni, soprusi e genocidi.

Le lingue indigene sono l’elemento che definisce l’identità di questi popoli originari perchè identificano le specificità sociali e culturali delle comunità e permettono loro di tramandare la loro storia ma anche le loro usanze e le loro conoscenze connesse alla natura.

Queste conoscenze sono inestimabili fonti di informazione sugli ecosistemi e permettono di tramandare antichi saperi sull’uso delle piante e degli elementi naturali.

Questo aspetto è estremamente importante se pensi che sono proprio gli indigeni quelli in prima linea per salvaguardare l’80% della biodiversità ancora esistente sul pianeta. Ne deriva che tutelare i loro territori e il loro legame con questi è di interesse globale.

L’uniformità degli stili di vita portata dalla globalizzazione unita all’uso delle lingue dominanti (come ad esempio l’inglese, lo spagnolo e il cinese), porta le lingue indigene al rischio di estinzione. Proprio come avviene per le piante e gli animali.

L’estinzione definitiva avviene quando muore l’ultima persona della comunità in grado di parlare la lingua senza avere la possibilità di tramandarla ad altri.

Esattamente quello che è successo quando nel gennaio 2008 è morta Udach’ Kuqax’a’a’ch’ (nome indigeno di Marie Smith Jones), l’ultima persona che era in grado di parlare la lingua indigena degli Eyak, popolazione originaria dell’Alaska meridionale.

2019: Anno Internazionale delle Lingue Indigene

L’estinzione di una lingua indigena è una vera e propria tragedia culturale. Per fare in modo che casi come questi non si ripetano in futuro l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2019 l’Anno Internazionale delle Lingue Indigene con il chiaro obiettivo di preservarle tutelando i diritti e il benessere di chi è in grado di tenerle in vita.

L’ UNESCO è il referente dell’Anno Internazionale delle Lingue Indigene insieme all’Ufficio dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani, al Segretariato del Forum Permanente sulle Questioni Indigene e ad altri partner tra i quali i governi di Arabia Saudita, Gambia, Francia, Estonia, Ecuador, Canada, Bolivia e Australia.

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Durante quest’anno sono previsti numerosi congressi, conferenze ed eventi culturali orientati alla sensibilizzazione, organizzati nei diversi paesi del mondo.

E tutti noi dobbiamo vivere quest’anno come momento di profonda riflessione sulla questione. Quando visitiamo da turisti i luoghi dove si mantengono queste lingue indigene, ma anche nella vita di tutti i giorni.

Perchè anche se non le parliamo le lingue indigene appartengono alla storia dell’umanità e quindi anche ad ognuno di noi.

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