Il centro storico di Capodistria in Slovenia, tra tante luci e qualche ombra

Capodistria (Koper) è una gradevole località dell’Istria in Slovenia, a pochi chilometri dal confine italiano di Trieste e Muggia. Di certo non è un must, se paragonata alle ben più belle, interessanti, e vicinissime Pirano (Piran) e Isola (Izola). Il centro storico di Capodistria, una volta racchiuso da possenti mura difensive orami del tutto scomparse, ti accoglie tra strette vie di edifici colorati e palazzi storici che raccontano il suo antico splendore. Bellissima è soprattutto Piazza Tito (Titov trg), dove in pochi metri quadrati si concentrano i più belli e importanti edifici storici, tra i quali la grande Cattedrale dell’Assunta, che è la chiesa più grande della Slovenia. Di fianco il campanile, e la Rotonda della Madonna del Carmine. Stupendo è anche il Palazzo Pretorio, con al lato l’Armeria e la Foresteria. E poi c’è La Loggia, antico edificio che ospita uno dei caffè più antichi della Slovenia

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Finalmente in Slovenia! Oggi 28 Settembre 2024 inizia il mio lungo viaggio in camper alla scoperta di questa bellissima terra.

Grazie a un lavoro che devo fare qui, ci starò più di un mese, e per fortuna avrò il tempo per poter vedere tanti meravigliosi luoghi.

Con il camper posso ottimizzare i tempi degli spostamenti, ed avere la massima flessibilità. Infatti non devo prenotare alberghi e, lavoro permettendo, posso decidere in tutta libertà come muovermi.

In realtà conosco già Lubiana e alcuni luoghi dell’Istria. Ma i miei ricordi di questi posti risalgono a ormai più di vent’anni fa.

Ecco perché è come se in Slovenia ci venissi per la prima volta. Tra l’altro, dopo vent’anni, la Slovenia è cambiata radicalmente.

Me ne sono accorto già questa mattina ad Ancarano (Ankaran), dove sono arrivato dalla bellissima Muggia.

Non so se lo sai, ma Muggia è l’ultimo borgo italiano prima di superare il confine con la Slovenia in località San Bartolomeo o seguendo la costa.

Apro una breve parentesi su Muggia, che chiudo immediatamente, solo per dirti che è una minuscola località da vistare assolutamente, anche in giornata da Trieste con il ferry.

Per questo fine settimana lungo mi sono dato come obiettivo di visitare le località più importanti dell’Istria: Capodistria (Koper), Isola (Izola), Portorose (Portoroz), e Pirano (Piran).

Questi paesi dell’Istria sono piccolissimi, e la distanza tra loro è di una manciata di chilometri. Per queste ragioni penso che dedicare mezza giornata ad ognuno sia più che sufficiente.

capodistria by night

Anche se il mio programma di visita in Istria è molto ricco, sono sicuro di riuscire a completarlo in questi pochi giorni, per poi dedicarmi ad altre zone della Slovenia.

Oltre a queste località più importanti, voglio riuscire a conoscere altri interessanti luoghi dell’Istria che sorgono nei dintorni, e che mi hanno detto essere bellissimi.

Mi riferisco soprattutto al Parco naturale delle Saline di Siccole (Krajinski park Sečovljske soline) e alle saline di Strugnano (Strunjanske soline).

Non solo pare che siano luoghi paesaggisticamente molto belli, ma mi interessa conoscerli soprattutto perché testimoniano la storia dell’economia istriana, per secoli legata alla produzione e al commercio del sale.

La visita ad Ancarano è durata meno di un paio d’ore. Sono state più che sufficienti visto che non c’è niente di interessante da vedere, anche se il contesto nel quale sorge è carino.

In realtà Ancarano è un paese che esiste solo d’estate. Buona parte del suo territorio è infatti occupato da un grande campeggio fronte mare.

A questo si aggiungono centinaia di piccole case di vacanza che occupano la parte collinare, e una piazza minuscola dove trovi una pasticceria, l’ufficio postale, due ristoranti e quattro panchine.

È per questo che la prima tappa ufficiale del mio viaggio in Slovenia è stata Capodistria, che si trova a soli sei chilometri da Ancarano.

Capodistria e Ancarano sono praticamente separate dagli immensi cantieri navali, di certo non un bel biglietto visita, ne per la prima, ne per la seconda.

Il difficile arrivo al centro di Capodistria

Metto subito le mani avanti, e ti anticipo che mi aspettavo Capodistria molto diversa rispetto a come l’ho trovata.

Entrato in città, perché Capodistria è a tutti gli effetti una città, sono stato risucchiato da un traffico bestiale. Anche se ci sono arrivato di sabato mattina.

La minuscola città vecchia è stata completamente inglobata da un’immensa area commerciale, nella quale i grandi supermercati e i moderni palazzi adibiti ad uffici non si contano.

Sembra di essere nella business area di una grande metropoli come Milano o Roma, con la differenza che in questa di Capodistria l’ordine e la pulizia regnano sovrani.

Trovare parcheggio per il camper a una distanza ragionevole dalla città vecchia di Capodistria è stato delirante, e per riuscirci ci ho messo una mezzora abbondante.

Certo è che parcheggiare sei metri e mezzo di camper non è mai facile, ma non ho mai avuto tanta difficoltà come qui a Capodistria.

Di solito ci riesco comodamente, o alla peggio lascio il camper nel parcheggio di qualche supermercato.

Ma qui a Capodistria anche i parcheggi dei supermercati hanno l’accesso controllato e sono a pagamento. Non sarebbe stato un problema pagare, se solo la sosta ai camper fosse permessa.

Ero così impegnato a prestare attenzione a imboccare correttamente le decine di rotonde con i cordoli che circondano il borgo storico per evitare incidenti, da non riuscire nemmeno a guardarmi attorno.

Finalmente mi cade l’occhio sul parcheggio dello Stadio di Bonifica (Stadion Bonifika), e vedo che c’è posto.

Ma la cosa più importante è che in questo parcheggio di Capodistria non c’è divieto per parcheggiare il camper. Quasi un miraggio, e mi ci fiondo.

Con 3,5 euro ho risolto il problema parcheggio per tre ore, e successivamente ho aggiunto i soldi necessari per un’altra ora.

In questo modo ho avuto il tempo per visitare il minuscolo centro storico di Capodistria con calma, perché quattro ore bastano e avanzano.

Cosa farai quando sarai in Slovenia?

Cosa fare e vedere a Capodistria

Ho incominciato la mia visita al centro storico di Capodistria in modo un pò casuale e disordinato, da Porta Della Muda. Niente di nuovo per me, perché così sono abituato.

Diciamo che all’inizio della visita a qualsiasi luogo mi lascio guidare dall’istinto, per annusarlo e per prendere un pò di confidenza con le vie, con le piazze, e con gli angoli che mi incuriosiscono.

Poi, organizzate le idee, e con qualche punto di riferimento sugli elementi che mi hanno colpito, creo un itinerario con l’aiuto di una cartina.

Quella di Capodistria l’ho trovata all’Ufficio del Turismo in Piazza Tito (Titov trg), al piano terra dell’elegante Palazzo Pretorio. Te lo presenterò nel dettaglio più avanti.

Un breve sguardo alla mappa del centro storico di Capodistria, e decido di cominciare la mia visita dal mercato (Tržnica).

Trovi il mercato di Capodistria all’esterno del perimetro della città vecchia davanti al Grand Koper Hotel, proprio dove comincia il lungomare.

La scelta di cominciare la visita del centro della città istriana proprio da questo luogo dipende dal fatto che amo moltissimo i mercati.

In ogni città che visito non manco mai di visitarli, perché raccontano molto della cultura locale. E quasi sempre mi riservano delle bellissime sorprese.

Se non ci credi, ti invito di leggere la mia guida agli 8 mercati gastronomici di Madrid. Questi sono il mio punto di riferimento per pranzi, cene, e aperitivi da solo o insieme agli amici, ogni volta che torno in città.

Il mercato di Capodistria ha però fatto eccezione, perché non mi è piaciuto assolutamente. L’ho infatti trovato spoglio, senza carattere, e decisamente silenzioso.

Quest’ultimo è un segno decisamente negativo, perché se un mercato non è chiassoso significa che è freddo. E non ha un’anima.

E se l’essenza di un mercato la fanno le persone che vanno a comprare, ma anche e soprattutto per incontrarsi e per fare le chiacchiere, l’equazione che mi viene in mente è facile da formulare.

Anche tra le bancarelle degli agricoltori che esponevano frutta e verdura all’esterno, sotto l’altissimo porticato, non volava una mosca.

Hai mai conosciuto un venditore di frutta e di verdura in un mercato che non declama ad alta voce le caratteristiche e i pregi della sua merce? Io non lo ricordo. Anzi, da oggi ricorderò quelli del mercato di Capodistria.

Magari ho avuto questa impressione perché quando ci sono arrivato era già un pò tardi per i tempi dei mercati sloveni. Boh, chi lo sa.

Oppure è un aspetto culturale che troverò anche nelle altre città della Slovenia. Può darsi, ma a me non piace per niente.

In ogni caso ti farò sapere se avrò la stessa sensazione anche nei mercati delle località slovene che visiterò nelle prossime settimane.

Indipendentemente da tutto, la cosa certa è che il mercato di Capodistria non ha lasciato in me un bel ricordo.

Se devo dire la verità non mi è piaciuto per nulla nemmeno il lungomare che costeggia la città vecchia, che è cortissimo e strettissimo.

Ma soprattutto ho notato che il lungomare di Capodistria non ha nessun elemento distintivo. Volevo evitare di usare gli aggettivi “triste, noioso e sciatto” per descriverlo, ma non riesco proprio a trattenermi.

A ben pensarci Via del Porto (Pristaniška ulica) a Capodistria non può nemmeno essere considerata un lungomare.

Di fatto la è una normale strada affiancata da una striscia pedonale nella parte più vicina al mare che conduce fino alla Marina di Capodistria.

Il lungomare è un altro elemento poco attrattivo di Capodistria, soprattutto se la paragoni alle meravigliose marine che puoi vedere in molte delle nostre città di mare.

Come vedi sono sincero nelle mie opinioni, e non scrivo cose positive sui luoghi che visito giusto per farlo.

Il mio scopo è quello di darti il mio punto di vista per aiutarti nelle tue scelte di viaggio. In questo modo puoi sapere quelle che secondo me sono le cose belle e meno belle dei luoghi che conosco.

E anche nel centro di Capodistria di cose belle e interessanti da vedere ce ne sono diverse. Adesso te le descrivo una per una.

– L’antico Magazzino di San Marco e Piazza Carpaccio

Se percorri via del Porto, dopo circa duecento metri dal mercato di Capodistria trovi una grande struttura in mattoni. La riconosci facilmente perché ha sei grande arcate per ognuno dei due lati principali.

Si tratta dell’antico Magazzino di San Marco, conosciuto anche con il nome di Taverna. Questo è il simbolo del monopolio marittimo di Capodistria per il commercio del sale nell’area tra Grado e Pola.

Dettaglio non da poco, visto che grazie a questo monopolio Capodistria divenne in breve tempo la città più sviluppata dell’Istria.

La città istriana ottenne questo importante vantaggio dal Doge di Venezia dopo la sconfitta durante il conflitto con la Serenissima nel 1145.

A seguito di questo evento, Capodistria decise infatti di rimanere fedele alla Repubblica di Venezia, rinunciando a partecipare ai successivi conflitti che vedevano questa contrapposta alle altre città istriane.

Il Magazzino di San Marco è stato costruito nel XVII secolo, e conservava il sale proveniente dalle saline della zona di Capodistria, che erano più piccole di quelle di Pirano.

Queste appartenevano in parte alla città, in parte ai conventi, e in parte alle famiglie di Capodistria. Nel XIX secolo le saline di Capodistria davano lavoro a circa mille operai.

Una volta terminata la sua funzione di magazzino per lo stoccaggio del sale, la Taverna di Capodistria era stata destinata ad ospitare il mercato cittadino. Oggi ospita diversi spettacoli ed eventi.

Tecnicamente l’antico Magazzino di San Marco si trova in Piazza Carpaccio, che non esagero definire una delle più carine e intime che trovi nel centro storico di Capodistria.

Di giorno Piazza Carpaccio regala un’atmosfera tranquilla e accogliente, che di notte diventa diventa calda e romantica, anche grazie all’illuminazione soffusa.

Il perimetro di questa piccola piazza di Capodistria sul lato opposto del Magazzino di San Marco è occupato da piccole case in colori pastello, tra le quali c’è Casa Carpaccio. La riconosci perché è quella che si erge sull’angolo orientale.

Questa casa in stile gotico-veneziano del XIV secolo si chiama così perché, secondo la tradizione, visse e lavorò il pittore veneziano Vittore Carpaccio.

I piani terra di alcune di queste ospitano ristoranti che occupano Piazza Carpaccio con i tavolini, rendendola viva tutti i giorni, dall’ora di pranzo fino a tarda sera.

piazza carpaccio capodistria

Al centro di Piazza Carpaccio trovi due elementi storici molto interessanti che, insieme al Magazzino di San Marco, la riportano indietro nei secoli.

Il primo è il pozzo risalente al XV secolo, costruito a Venezia e collocato al centro di questa piazza di Capodistria nel 1935. Il secondo è Colonna di Santa Giustina del 1572.

Questa bellissima stele con in cima la rappresentazione di Santa Giustina era in origine collocata sul Molo Porporella, l’odierno mandracchio cittadino.

Fu trasferita in Piazza Carpaccio nel 1935, ed è un simbolo di Capodistria molto importante perché celebra la vittoria sui Turchi nella battaglia di Lepanto nel 1571.

Imboccando la Kidričeva ulica da Piazza Carpaccio ti avvicini al cuore del centro storico di Capodistria.

All’inizio della via ti suggerisco di notare Palazzo Almerigotti, edificato in stile barocco, che prende il nome dall’importante famiglia dei ricchi proprietari.

Oggi non lo vedi nella sua bellezza originaria, ma rimane comunque un importante elemento della storia di Capodistria.

Questo antico palazzo di Capodistria risale al XVI secolo. Sulla facciata noti molti interessanti dettagli architettonici e decorativi, tra i quali lo stemma della famiglia Bruti.

Fai qualche altro passo lungo la stessa via, e sulla sinistra trovi la minuscola Chiesa di San Nicola, edificata alla fine del Cinquecento.

Questa antica chiesa di Capodistria è importante dato che è stata per molti anni la sede della confraternita dei marinai.

Peccato che una grata sull’entrata ne impedisce l’ingresso, ma si intravede l’interno che è semplicissimo e grazioso. 

Ancora qualche metro e incontri Palazzo Totto ex Gavardo, anche in questo chiamato con il nome della famiglia dei proprietari. Non sono però riuscito a trovare notizie sulla data di costruzione.

Lo noti facilmente perché sulla facciata presenta il rilievo in pietra del leone di San Marco che precedentemente decorava il Castel Leone, come ti accennerò anche dopo.

Sinceramente non sono riuscito a capire se è possibile visitare anche l’interno Palazzo Totto ex Gavardo.

Dovrebbe essere molto interessante conoscerlo, perché da quello che mi hanno detto contiene l’antica scalinata originale e numerosi affreschi alle pareti.

– Piazza del Museo e Museo Regionale di Capodistria

Continua a camminare lungo la Kidričeva ulica, e sulla sinistra trovi la grandissima Piazza del Museo (Muzejski trg).

Questa importante piazza di Capodistria è perfettamente quadrata ed ha uno stile volutamente essenziale.

Non riesco a trovare informazioni su chi l’ha disegnata, ma sono sicuro che è nata dalla matita di qualche archistar locale o internazionale. Ma poco importa.

Piazza del Museo di Capodistria è completamente bianca, ed è circondata da grandi panchine in stile moderno che sono belle alla vista, ma anche molto scomode se decidi di usarle per riposarti.

È chiaro che la loro funzione è scenografica, così come lo è lo spiazzo quadrato al centro che ospita centinaia di fontanelle zampillanti.

Come puoi vedere dalle foto che ho inserito qui sotto, queste fontanelle sono usate soprattutto dai bambini che si divertono saltandoci sopra.

Se presti un pò di attenzione non farai fatica a notare che ognuna di queste ha alla base una luce a led che cambia continuamente colore.

Di giorno questa caratteristica si nota appena, mentre di sera le luci danno un bellissimo tocco di colore all’acqua che zampilla, e all’intera piazza, che è usata come palcoscenico per concerti ed eventi culturali.

Questa moderna piazza di Capodistria, elemento di rottura rispetto al contesto storico nel quale è inserita, ha un’altra particolarità degna di nota.

museo regionale capodistria

Oltre allo spiazzo centrale con le fontanelle colorate che zampillano, è occupata da decine di grossi vasi rotondi dal design innovativo. Ognuno di questi contiene un albero.

Ma non è finita qui, infatti ospita anche una moderna aiuola, che può essere interpretata come una specie di orto del futuro.

Dalle aperture tondeggianti e irregolari della moderna copertura in materiale bianco, forse vetroresina, emergono i fusti di altri alberi.

Piazza del Museo di Capodistria si chiama così proprio perchè è stata costruita proprio davanti al bellissimo Palazzo Belgramoni-Tacco del XVII secolo, sede del Museo Regionale di Capodistria.

Io ti consiglio di visitarlo perché le diverse sezioni che lo compongono ti permettono di rivivere lo splendore del periodo rinascimentale e veneziano di Capodistria.

L’edificio principale di questo museo a Capodistria ospita la parte più importante della collezione. Qui infatti trovi la sezione archeologica, quella di storia contemporanea, a cui si aggiunge quella storico-culturale.

Le mostre temporanee di arte contemporanea del Museo Regionale di Capodistria sono invece ospitate nell’edificio adiacente. Lo noti percorrendo via Boris Kidrič (Kidričeva ulica).

Della collezione che puoi ammirare nelle sale del museo, a me sono piaciuti soprattutto i reperti archeologici che si riferiscono al periodo preistorico e all’epoca romana. Bellissimo è anche il giardino lapidario.

Per visitare il Museo Regionale di Capodistria ti occorre circa un’ora, secondo me decisamente ben investita, considerando anche che il costo del biglietto d’ingresso è accessibile a tutti.

– Piazza Tito: la più importante e ricca di Capodistria

Dal Museo Regionale di Capodistria ti bastano una manciata di passi per arrivare alla bellissima Piazza Tito (Titov trg).

Ti accoglie circondata da antichi palazzi, che ti fanno capire subito che si tratta della piazza più importante della città istriana.

Piazza Tito a Capodistria non è grande, anzi è piuttosto piccola. Questa sua caratteristica la rende molto accogliente e intima, e ti infonde una sensazione simile a quella che potresti avere entrando nel salotto di una casa.

Almeno questo è quello che è successo a me. Giri lo sguardo ad ognuno dei suoi quattro lati e sei circondato da bellezza, storia e cultura.

campanile di capodistria

Il campanile del XII secolo

Se vuoi una visuale impareggiabile di Piazza Tito, ti consiglio di abbandonare la pigrizia e di salire i 204 gradini che ti portano alla piattaforma di osservazione del campanile del XII secolo.

Con la scala interna raggiungi la ragguardevole altezza di 43 metri, 11 in meno della sua altezza totale. Per questa ragione devi evitare la salita se soffri di vertigini.

Se così non è, sali senza pensarci nemmeno un momento. Ti assicuro che dal campanile di Piazza Tito avrai una splendida visuale della piazza sottostante.

Ma anche dell’intero centro storico e dei dintorni di Capodistria, che da quell’altezza ti sembrano raggiungibili con la punta delle dita.

Un’altra interessante curiosità sul campanile di Capodistria. Probabilmente ancora non sai che i rintocchi che si diffondono per la città sono quelli della campana di San Nazario.

Si tratta della campana funzionante più antica in Slovenia, infatti fu realizzata nel 1333 in una celebre fonderia di Venezia.

Un’ultima cosa da sapere questo campanile riguarda lo stile, che presenta elementi tipici dell’architettura fortificata romana.

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La Cattedrale dell’Assunta e la Rotonda della Madonna del Carmine

Come al solito sto correndo troppo, scusa. Forse è il caso di andare con ordine. Ho cominciato a raccontarti di Piazza Tito a Capodistria dal campanile, senza parlarti prima della Cattedrale dell’Assunta dell’XI secolo, alla quale è stato unito solo nel 1488.

Primo aspetto importante, che intuirai da solo una volta che sarai al suo cospetto in Piazza Tito. La Cattedrale dell’Assunta è una delle chiese più grandi della Slovenia, infatti misura 70 metri di lunghezza e 25 di larghezza.

In realtà questa importante chiesa di Capodistria detiene un altro primato. Al suo interno puoi infatti osservare il magnifico organo sinfonico a 4 mani, che è il più grande tra quelli presenti nelle chiese slovene.

Sono sicuro che la sua facciata della Cattedrale di Capodistria piacerà molto anche a te, infatti è decisamente particolare. La parte inferiore è in stile gotico, mentre quella superiore è rinascimentale.

L’interno è da visitare assolutamente, anche se non sei un grande appassionato d’arte. Nemmeno io lo sono, ma le opere di Vittorio Carpaccio che custodisce sono da vedere assolutamente.

Ma soprattutto mi è piaciuto il sarcofago in marmo di San Nazario, patrono di Capodistria e vescovo della città nel corso del VI secolo.

Questo sarcofago è prezioso soprattutto per il suo valore simbolico, infatti è stato donato alla città di Capodistria dalla Repubblica di Venezia nel 1350.

Un’altra particolarità della Cattedrale di Capodistria è il Battistero, conosciuto con il nome di Rotonda della Madonna del Carmine per la sua forma inusuale.

Si tratta infatti di una rotonda in stile romanico a tripla arcata cieca, con l’interno in stile barocco che conserva la fonte battesimale. Secondo me è, nel complesso, un’opera architettonica semplicemente magnifica!

La Loggia e il Palazzo Pretorio

Riconosci facilmente La Loggia in Piazza Tito perché oggi ospita l’unico bar della piazza. Un bar che tra l’altro è molto elegante e particolare nel design.

E per di più preparano degli ottimi cocktail. Mi sono seduto ad un tavolino per ammirare la bellezza di Piazza Tito in compagnia di uno squisito Negroni. Ed è stato uno dei più buoni che ho bevuto negli ultimi anni.

La sua particolarità storica è invece quella di essere uno dei bar più antichi della Slovenia, di certo più importante della prima. La cosa certa è che è aperto dalla metà dell’Ottocento.

Sull’angolo dell’antico palazzo che lo ospita trovi una graziosa nicchia decorata che protegge la statua raffigurante la Madonna col Bambino, del 1554.

E sulla facciata puoi ammirare altre decorazioni che lo rendono bellissimo, e allo stesso tempo armonioso nel contrasto tra l’architettura antica e gli arredamenti moderni.

La data del 1554 ti fornisce l’indizio per calcolare l’età dell’edificio, che con una semplice sottrazione si può stabilire in almeno mezzo secolo.

Palazzo Pretorio, di fronte a La Loggia sul lato opposto di Piazza Tito, era invece l’abitazione del podestà.

Oggi i suoi spazi sono usati come sede del Comune di Capodistria, ma anche per ospitare eventi e cerimonie ufficiali. Al pian terreno di questo antico palazzo trovi l’Ufficio del Turismo.

Palazzo Pretorio è un’incantevole costruzione merlata a due piani in stile gotico-veneziano e rinascimentale, che ha la particolarità di avere due torri alle estremità.

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La costruzione dell’edificio originario non è del tutto certa, ma la presenza di un Palazzo Pretorio a Capodistria è attestata dai documenti fin dal lontano 1254.

È altresì certo che nei secoli questo antico palazzo è stato più volte ricostruito, sicuramente dopo l’incendio appiccato dai genovesi nel 1380.

Altra data certa nella storia di Palazzo Pretorio è il 1447, quando incominciò la costruzione dell’edificio che trovi oggi, terminata verso la metà del XVI secolo.

Palazzo Pretorio è stata sede del potere civile a Capodistria per moltissimo tempo, fino al 1797, anno durante il quale la Repubblica di Venezia cadde.

Sulla facciata di questo bellissimo palazzo di Capodistria puoi vedere la statua romana della Dea Cibeles, insieme a quattro stemmi di podestà veneziani. Ci sono anche diverse iscrizioni e leoni marciani.

L’elemento che mi piace di più di Palazzo Pretorio a Capodistria è però la scala esterna a sette arcate, sulla quale si nota una bocca di leone.

Come quelle che si trovano su molti altri edifici di impronta veneziana, anche la bocca di leone del Palazzo Pretorio a Capodistria era usata per ricevere le denunce anonime dei cittadini o delle pubbliche autorità.

E adesso una bellissima notizia: Palazzo Pretorio è visitabile. La visita guidata che ti consiglio di fare interessa molti ambienti, tra i quali la sala del sindaco, l’antica farmacia, la sala delle cerimonie, il salotto, e la sala delle assemblee.

L’Armeria e la Foresteria

I palazzi che in passato ospitavano l’Armeria e la Foresteria completano il perimetro della bellissima Piazza Tito di Capodistria.

L’antica Foresteria si trovava nell’edificio che oggi ospita il rettorato dell’Università del Litorale e la biblioteca della Facoltà di studi umanistici di Capodistria.

Come dice il nome è facile intuire che questo antico edificio in Piazza Tito era destinato ad oaccogliere gli ospiti del podestà. Infatti il suo nome originale era Albergo Nuovo.

Bellissimo è il portale di pietra rinascimentale che adorna la Foresteria, conosciuto come Porta del Corte.

Se presti un pò di attenzione sul portale vedi lo stemma del podestà Pietro Loredan che decora l’architrave.

Sullo stesso ci sono due iscrizioni: la prima è l’anno 1506, data della costruzione del portale, mentre la seconda celebra il podestà per averlo realizzato.

E poi c’è il palazzo che ospitava l’antica Armeria, arsenale fino al 1550, e successivamente banco dei pegni per i poveri fino al 1871. In quell’anno fu riconvertito in sede degli uffici pubblici cittadini.

– Porta della Muda e i resti delle antiche mura di Capodistria

La prima cosa interessante che ho notato appena arrivato alla città vecchia sono i resti delle antiche mura di Capodistria, che avvolgevano in un abbraccio protettivo il suo centro originario.

Questa cinta muraria interna era lunga esattamente 2.525 metri, che equivale a 1.457 passi veneziani.

Con questo termine mi riferisco alla tradizionale unità di misura usata in Istria durante il dominio della Serenissima.

Una lunghezza di tutto rispetto quella delle mura di Capodistria, che prova l’importanza dimensionale che aveva l’antica città istriana.

Per capirlo può essere utile il confronto con i soli 1.940 metri delle antiche mura di Dubrovnik, la città croata conosciuta come Perla dell’Adriatico.

Alla cinta muraria interna di Capodistria se ne aggiungeva un’altra, esterna. Questo secondo muro difensivo di Capodistria fu costruito molto probabilmente prima della resa a Venezia.

Mi sono informato un pò e secondo alcuni storici le mura esterne di Capodistria risalgono al 555, mentre secondo altri furono edificate nel primo Medioevo.

In origine la cinta muraria interna di Capodistria aveva 10 porte, mentre quella esterna ne vantava addirittura 12.

L’unica porta di Capodistria che è rimasta totalmente intatta è Porta Della Muda, mentre tutte le altre sono andate quasi completamente distrutte.

Di fianco alla Porta della Muda vedi ancora una piccolissima porzione di quelle che erano le antiche mura della città istriana, insieme ad una porta più piccola in mattoni.

Puoi vedere altri piccoli tratti conservati delle mura esterne di Capodistria sulla Riva dei Bagni, presso la Porta Isolana, e in Via Sabini. In totale solo una piccolissima porzione dell’estensione originaria.

Porta Della Muda, edificata in stile rinascimentale, è davvero bella, perché la sua forma riproduce l’arco trionfale.

E in più è ricca di emblemi araldici, tra i quali spicca il sole, contenuto anche nello stemma di Capodistria.

In un passato nemmeno troppo lontano, davanti alla Porta della Muda c’era un ponte che univa l’isola alla terraferma.

piazza presernov

Su questo ponte di Capodistria i Veneziani edificarono Castel Leone, una fortezza che serviva come punto di riscossione dei dazi doganali e per difendere la città.

Purtroppo questa fortezza di Capodistria fu completamente distrutta dall’esercito austriaco nel 1820.

Il rilievo del leone di San Marco che su questa si trovava, fu trasferito sulla facciata del palazzo Totto ex Gavardo, in via Boris Kidrič (Kidričeva ulica). Ma questo dettaglio lo conosci già.

Porta Della Muda ti introduce in Piazza Prešeren, che un tempo era una delle piazze più importanti di Capodistria, soprattutto perché era il principale collegamento tra la città e la terraferma.

Proprio per la sua importanza storica a questa piazza di Capodistria è stato dato il nome dal sommo poeta sloveno France Prešeren, anche autore dell’inno nazionale.

Appena entrato nella piazza noterai sicuramente la graziosa Chiesa di San Basso sulla sinistra, edificata alla fine del XVI secolo nel luogo dove sorgeva l’ospizio cittadino per i poveri.

Ma il vero gioiello che rende Piazza Prešeren un must di Capodistria è la bellissima Fontana da Ponte del 1666, che prende il nome dal podestà di allora Lorenzo da Ponte.

La piscina della Fontana da Ponte è ottagonale, ed è sormontata dall’arco che simboleggia il cognome del Podestà.

Nel corso del tempo questa bellissima fontana di Capodistria è stata ulteriormente decorata con moltissimi altri elementi, tra i quali piramidi, stemmi e volti di pietra.

Mi stavo dimenticando della pavimentazione di Piazza Prešeren. Una parte di questa è molto particolare, perché coperta da una miniatura bronzea della città insulare.

Da insaziabile curiosone quale sono, mi sono documentato e ho scoperto che la rappresentazione fu realizzata in base alla una mappa di Capodistria del 1619.

Ultimo elemento storico che vale la pena cercare in Piazza Prešeren è il bellissimo palazzo Cadamuro–Morgante risalente al XVIII secolo.

Dopo tutto quello che ti ho raccontato penso che tu abbia capito che Capodistria merita di essere visitata.

Sicuramente non è un must della Slovenia, ma vale comunque la pena dedicare mezza giornata per conoscerla se decidi di visitare l’Istria.

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