Grotta di Vilenica: la più intima e accogliente tra le grotte slovene

La Grotta di Vilenica (Grotta delle Fate) si trova nel Carso sloveno, a pochi chilometri dal confine di Trieste, e vicinissima alle Grotte di San Canziano e alle Grotte di Postumia. Si tratta di una grotta di certo meno grande e meno scenografica di queste due più famose e blasonate, ma decisamente più intima ed accogliente. La Grotta di Vilenica vanta il primato di essere la prima grotta turistica al mondo. Lungo il percorso lungo poco più di 800 metri scendi ad una profondità massima di 72 metri, e puoi ammirare un’incredibile varietà di stalattiti, stalagmiti e colonne di diversi colori. La Grotta di Vilenica è ideale da visitare con bambini, perché relaga un’esperienza emozionante e suggestiva, allo stesso tempo ludica e didattica

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Il mio viaggio di lavoro in Slovenia si sta trasformando in una bellissima avventura! Sapevo che avrei avuto il tempo per conoscere questa terra, ma non mi immaginavo che fosse così bella.

Oggi è il 10 Ottobre 2024, e mi sono preso una giornata di riposo. Ogni tanto bisogna staccare per ricaricare le batterie! Anche perché la settimana è stata densa di impegni.

Ho dedicato la giornata di oggi alla visita della Grotta di Vilenica (Jama Vilenica), a pochissimi chilometri dalle Grotte di San Canziano (Škocjanske Jame), e dalla cittadina di Lipica.

La Grotta di Vilenica è anche vicino alle Grotte di Postumia (Postojnska jama), e al Castello di Predjama, Castel Lueghi in italiano. Altri due luoghi che non devi perderti se visiti la Slovenia.

Lipica è una cittadina che non ha nessuna attrattiva, ne dal punto di vista naturalistico o paesaggistico, ne dal punto di vista culturale.

È famosa solo per il grande allevamento di cavalli lipizzani. Se non sei appassionato di cavalli, puoi tranquillamente escluderla dal tuo itinerario in Slovenia.

Prima di raccontarti della mia esperienza alla Grotta di Vilenica, spendo qualche parola in più per raccontarti cosa ho visto fino ad ora in questo bellissimo paese.

Il lavoro mi ha portato in Istria, e ho avuto modo di conoscere le sue località più belle rinomate, insieme ad alcuni posti meravigliosi che trovi nei dintorni.

Pirano (Piran) mi ha lasciato letteralmente estasiato, e conoscerla è un obbligo se decidi di visitare la Slovenia.

Piazza Tartini (Tartinijev trg), dedicata al famoso compositore e violoncellista piranese, è magnifica. Così come lo sono le strette vie del centro storico, e quello che resta delle mura medioevali.

La vicina Portorose (Portoroz), invece, non mi è piaciuta per niente. Si sviluppa lungo un lungomare lungo sul quale si affacciano tantissimi di bar, ristoranti e alberghi. Ma nulla di più.

Ho avuto la netta sensazione che Portorose sia una città nata per i turisti. E proprio per questo motivo, a me non interessa. Nessuno però ti vieta di fare una passeggiata, prima o dopo Pirano.

Da Pirano sono andato a dare un’occhiata vicine alle saline di Siccole, che danno vita ad un incredibile ecosistema.

Tra l’altro rappresentano un importante elemento economico e sociale. L’Istria si è sviluppata proprio sulla produzione e sul commercio di sale.

Belle, anche se più piccole, sono le saline di Strugnano (Strunjan), tra Pirano e Isola (Izola). A Strugnano sono stato anche sulla celebre falesia, che ti regala un magnifico panorama.

Ti ho citato Isola. Questa è un antico villaggio di pescatori che ha mantenuto intatta la sua tipicità, e che mostra ancora oggi i segni della dominazione veneziana.

grotta di vilenica slovenia

Isola mi è piaciuta davvero tanto, e lì ho avuto la fortuna di ammirare alcuni magnifici tramonti. È interessante visitarla anche perché davanti alla sua costa è affondato il mitico transatlantico Rex.

Sono stato anche a Capodistria (Koper). Sono sincero e ti dico che delle località dell’Istria è, insieme a Portorose, quella che mi è piaciuta meno. Ma è comunque più particolare di Portorose.

Vale infatti la pena investire qualche ora per conoscere il suo centro storico, in particolare Piazza Tito (Titov trg), e conoscere i bellissimi monumenti storici che testimoniano il glorioso passato.

Durante la mia permanenza in Istria ho attraversato un paio di volte la frontiera a Muggia. Non perdo mai occasione per tornare a visitare questa bellissima cittadina di confine.

Una volta ci sono passato per fare un giro in centro a Trieste, e una volta per visitare la bellissima Grotta Gigante, che si trova lì vicino. È un’altra grotta carsica davvero molto bella.

Dalla Grotta Gigante alla Grotta Vilenica ci sono meno di venti chilometri che percorri in circa venti minuti. Quindi, puoi vederle anche insieme quando visiti Trieste.

Al bellissimo Castello di Miramare sono già stato un paio di volte nel corso degli ultimi anni. Ecco il motivo per il quale, questa volta, non ci sono tornato.

Visto che l’ho nominato, ne approfitto per consigliarti di visitarlo se passi da Trieste, perchè è meraviglioso. E poi si affaccia sul magnifico Golfo, che è molto suggestivo.

Come vedi, in una decina di giorni di viaggio per lavoro in Slovenia ho già visto molto. Pensa quante cose ti avrò raccontato da qui a venti giorni, quando tornerò a casa!

Già che ci sono ti anticipo le mie prossime tappe. Voglio visitare Idrija, inserita nel bellissimo Geopark, e poi il lago intermittente di Circonio (Cerkniško jezero).

Sono molto curioso visto che questo è uno dei laghi intermittenti più grandi d’Europa. Pensa che compare per otto mesi all’anno in primavera e in autunno, e poi scompare.

E quando appare sommerge cespugli, alberi, e crea un panorama da favola. Per lo meno, questo è quello che mi hanno detto gli amici.

Ovviamente non vedo l’ora di andare a verificare di persona. Mi hanno detto che con i suoi 26 chilometri quadrati di massima estensione, quando compare diventa il più grande lago del Paese.

Ultimissima cosa. Se decidi di visitare la Slovenia, ricordati di acquistare la vignetta, per pagare il pedaggio autostradale.

Se ti muovi per la Slovenia usando strade secondarie, la vignetta non serve. Meglio però non rischiare!

Basta una deviazione per finire in autostrada, e se non hai la vignetta ti arriverà a casa una multa decisamente salata! Cosa molto probabile, dato che le autostrade slovene sono piene di telecamere.

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La Grotta di Vilenica

Incomincio il mio racconto sulla Grotta di Vilenica dicendoti che secondo me è la grotta più intima della Slovenia.

Di certo non è grande e spettacolare come lo sono le Grotte di Postumia o quelle di San Canziano. Questo è uno dei motivi per i quali l’ho trovata affascinante.

Non solo è la più intima. Secondo me la Grotta di Vilenica è anche la più autentica, e di certo una delle meno turistiche.

La grotta è nota già dal 1633, e vanta il primato di essere la prima grotta turistica al mondo. Detto in altre parole, la Grotta di Vilenica è stata la prima ad aver sviluppato il percorso turistico.

Quando arrivi trovi un piccolo parcheggio che si affaccia su un altrettanto piccolo prato dove c’è l’accesso alla grotta, circondato da istallazioni in pietra delle quali ti parlerò tra pochissimo.

L’unica struttura presente è una piccola casa che serve da punto da appoggio alle guide, e da biglietteria. Niente di più.

Alla Grotta di Vilenica mi sono sentito un ospite gradito, mentre nelle altre due grotte slovene ho avuto la percezione di essere solo uno dei tanti turisti. E per me la differenza non è di poco conto.

La padrona di casa che mi ha accolto quando ho visitato io la Grotta di Vilenica si chiama Alenka, ed è stata anche la mia guida.

Slovena doc, sorriso smagliante, e un italiano perfetto che dice di aver imparato da sola da piccola guardando la televisione italiana. In poco più di un’ora mi ha raccontato tutte sulla Grotta di Vilenica.

E l’ha fatto con grande piacere in italiano, anche se la visita era prevista solo in sloveno. Cosa che non hanno fatto ne a San Canziano, ne a Postumia.

Nemmeno una parola in italiano nelle altre due grotte della Slovenia. Avrebbero potuto, quando meno come segno di accoglienza.

Non una parola nemmeno in inglese, dato che la visita era in sloveno. Hanno seguito le regole, per carità, ma qualche frase ad un visitatore che non conosce la lingua è segno di buona educazione.

Quella di Alenka sì che è stata accoglienza. Ma al di là di questo atteggiamento molto empatico ed amichevole, è stata anche molto professionale.

Quella ragazza trasmetteva passione da ogni poro. Glielo si legge negli occhi che ama le Grotte di Vilenica, e le viene naturale parlarne con grande entusiasmo.

Le sculture in pietra vicino all’ingresso della Grotta di Vilenica

Prima di spiegarti da dove arriva il nome delle grotte, e scendere con te per descriverti le meraviglia che ho visto, voglio dire qualche parola sulle istallazioni in pietra all’ingresso.

Sono opera dello scultore Marko Pogačnik. Oltre ad essere un bravissimo artista, questo scultore sloveno è anche un esperto di geomanzia.

Se non lo sai (non lo sapevo nemmeno io, ad essere sincero), è una tecnica divinatoria che usa la terra come strumento per vedere nel futuro.

Chiusa parentesi sulla geomanzia, torniamo alle installazioni di pietra davanti all’ingresso della Grotta di Vilenica, che provengono dalla vicina Cava di Lipica.

Sono sistemate in un ordine speciale che riproduce, in superficie, il percorso del fiume sotterraneo Reka. Sono quindi una specie di mappa.

Speciali sono anche i cosmogrammi, e gli altri simboli scolpiti. Questi ultimi rappresentano il legame tra l’uomo e il mondo sotterraneo.

Visto che abbiamo iniziato questo discorso, ti do un’altra notizia sull’aspetto esoterico del territorio dove si trovano le Grotte di Vilenica.

Pare che vicino alle grotte passi anche una linea energetica molto importante, la cosiddetta Linea del Drago.

Secondo gli esperti, e chi ci crede, indica energia positiva. Io su queste cose sono un pò scettico, ma ognuno di noi la può ovviamente pensare come vuole.

Cosa farai quando sarai in Slovenia?

La leggenda attorno alla Grotta delle Fate

Il termine vile in sloveno significa fate. La Grotta di Vilenica (Jama Vilenica) è infatti la Grotta delle Fate.

Forse ti sembrerò esagerato, ma secondo me nessun nome potrebbe essere più adeguato per descrivere questa meraviglia nel cuore del Carso.

Al di là di quello che penso io, la cosa certa è che il nome Jama Vilenica deriva da un curioso fenomeno naturale che, come spesso succede, ha dato vita a una leggenda popolare.

Quando la temperatura esterna è inferiore a quella interna alla grotta, l’aria calda sale in superficie e forma una nebbia soave che sembra avere la consistenza della bambagia.

La gente del posto amava pensare che questa nebbia fosse generata dalle fate che uscivano dalla grotta per ballare.

grotta vilenica slovenia

E alle fate è collegata anche un’antica leggenda, che però non le dipinge molto positivamente. Ti anticipo però che il finale è felice.

Un giorno le fate rapirono una bambina di nome Marinza. Si sentivano sole nella Grotta di Vilenica, e volevano con loro la bambina per avere compagnia.

Ma alla piccola Marinza mancava molto la mamma, così strinse un patto con le fate. Loro la avrebbero lasciata libera di tornare a casa, se lei fosse riuscita a rubare tre arance d’oro.

Queste si trovavano nel giardino del castello di Prelože, ben custoditi dalla vecchia contessa. Marinza fu abile e astuta, e tornò dalle fate con le tre arance. E le fate mantennero la promessa.

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Il percorso nella Grotta di Vilenica

Il gruppo davanti al cancello della grotta è formato da me e da otto turisti sloveni. Siamo accompagnati da una fotografa arrivata per realizzare un documentario.

E ovviamente dalla simpatica guida Alenka, che apre il cancello per iniziare la discesa dei 525 gradini che permettono di raggiungere i 72 metri sotto la superficie.

In realtà ho semplificato molto. Questo è il punto più basso della Grotta di Vilenica raggiungibile con il percorso turistico.

La profondità massima della Grotta delle Fate è in realtà di 190 metri. Ma la possono raggiungere solo gli speleologi.

L’ingresso alla Grotta di Vilenica che abbiamo attraversato è secondario, infatti si è originato dal crollo del soffitto avvenuto più di 60mila anni fa.

Un tempo molto recente, se consideri che la formazione di questa grotta carsica risale a diversi milioni di anni fa.

– La Sala da Ballo

Qualche passo e percepisci immediatamente lo sbalzo di temperatura, che ti porta a circa 9 gradi. Gli occhi si abituano quasi subito all’oscurità, e in pochi passi arriviamo alla Sala da Ballo.

Nome molto bello che c’entra apparentemente poco con l’ambiente. Fino a che non sai che si chiama così perché in passato gli abitanti ci organizzavano un ballo.

Gli anni passano, i balli nella Grotta di Vilenica sono finiti, e oggi questa sala ospita il Festival Internazionale della Letteratura.

È un evento molto importante nel panorama culturale sloveno, durante il quale si assegna il Premio Letterario di Vilenica.

Questo prestigioso riconoscimento è dedicato a scrittori dell’Europa Centrale e Orientale che si sono distinti con le loro opere.

Sei curioso di conoscere i nomi di tutti i vincitori? Puoi leggerli sulla lastra di pietra montata all’ingresso della sala.

Dal punto di vista geologico e coreografico puoi immaginare la Sala da Ballo come un ambiente introduttivo. Non è un caso che Alenka lo ha scelto per raccontarci la storia delle Grotte di Vilenica.

Dieci minuti di racconto interessante, poi proseguiamo il percorso di visita alla Grotta di Vilenica attraversando il Viale Alberato (Drevored kapnikov).

Questo conduce alla Sala Rossa (Rdeča Dvorana). Il percorso è scivoloso, come d’altronde in tutta la Grotta di Vilenica, motivo per il quale ti consiglio di indossare le scarpe da trekking.

Alenka ci ha anche spiegato che nella grotta vivono anche diversi animali, tra i quali pipistrelli, coleotteri, ragni, ed altri piccoli invertebrati.

Se ci fosse stata mia figlia Andrea, sarebbe stata contentissima. Lei ama sia i pipistrelli che i ragni. Cosa piuttosto strana per una bambina di 11 anni, vero? 🙂 🙂 🙂

– La Sala Rossa

Appena entrato in questa sala della Grotta di Vilenica ho avuto la sensazione che l’aria diventasse improvvisamente più calda.

Ho chiesto conferma ad Alenka, che ha annuito, spiegandoci che l’aria fredda che si accumula nella prima parte della grotta non riesce a penetrare fino a qui.

Ci ha fatto anche notare che le concrezioni che sono cresciute sulle pareti di questa sala sono più colorate di quelle viste in precedenza. Segno concreto della variazione di temperatura.

Ma in realtà c’è anche una consistente porzione di parete annerita. La causa è il fumo delle torce che anticamente si usavano per far luce durante le visite alla Grotta di Vilenica.

Nella Sala Rossa il percorso che si sviluppa attraverso la Grotta di Vilenica scende rapidamente. E si arriva ad una meravigliosa e imponente colonna verticale alta più di 15 metri.

E quasi in corrispondenza di questa, una piccola pozza che si è forma formata, e si alimenta, con l’acqua di stillicidio proveniente dal soffitto.

L’acqua cade in questo punto dopo essere scivolata dalla stalattiti che contribuisce a far crescere pazientemente, grazie al perpetuo e infinitesimale deposito di carbonato di calcio.

Questo fenomeno naturale che continua a sorprendermi si chiama calcite, e permette la crescita di stalattiti e stalagmiti di circa un millimetro ogni 15-20 anni.

Un tunnel artificiale scavato nel corso del XIV secolo per rendere più sicura la visita della Grotta di Vilenica ci permette di entrare nella Sala delle Fate.

Se presti un pò di attenzione puoi vedere gli antichi scalini del sentiero che passava sulla parete quasi verticale. Non ti nego che se fossi stato costretto a farlo, avrei avuto un pò di paura.

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– La Sala delle Fate

Ancora pochi metri lungo il sentiero, e arriviamo alla Sala delle Fate. Questo è il terzo e ultimo ambiente del percorso turistico nella Grotta di Vilenica.

Non puoi immaginare le migliaia di concrezioni che si sviluppano durante questo percorso relativamente breve.

Vedi stalattiti, stalagmiti, e colonne delle più diverse dimensioni, forme e sfumature del bianco, del grigio, del giallo, e del rosso.

Ma anche concrezioni a forma di tende, organi, che condividono lo spazio con magnifiche cascate di calcare, cannucce ed elettidi.

Un gioco che mi piace fare nelle grotte è cercare nella forma delle concrezioni figure conosciute, ad esempio di cose o di animali.

Se hai fantasia, qui alla Grotta di Vilenica ti divertirai molto a dare un nome concreto a quelle migliaia di forme astratte.

Appena entrato nella Sala delle Fate il mio sguardo è stato catturato da una stalagmite gigantesca di oltre 20 metri, che è la più alta tra quelle che si sono formate nella Grotta di Vilenica.

Da rimanere senza fiato per tanta bellezza. E soprattutto per le migliaia di anni, forse milioni, che le singole gocce ci hanno impiegato per darle la vita, e per farla crescere.

E con l’esplorazione della Sala delle Fate siamo arrivati alla fine degli 841 metri del percorso turistico. Da lì comincia una parte del percorso che è accessibile solo agli speleologi.

Si chiama passaggio Fabris, in onore ai quattro fratelli speleologi del Gruppo Speleologico della vicina cittadina di Sežana, che l’hanno scoperto nel 1964.

Quella di visita alla Grotta di Vilenica è stata un’esperienza bellissima, che mi sarebbe piaciuta fare con mia figlia. Purtroppo però non è stato possibile.

Mi raccomando, cerca di organizzare la visita insieme ai tuoi bambini, perchè si divertiranno tanto. Ed è un ottimo modo per fare un’interessante attività, che è allo stesso tempo ludica e didattica.

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