Il Labirinto della Masone di Fontanellato: un luogo dove perdersi per poi ritrovarsi

Labirinto della Masone, conosciuto anche come Labirinto di Fontanellato o Labirinto di Parma è nato dall’idea dell’editore e grafico parmense Franco Maria Ricci, è il più grande labirinto del mondo. La particolarità del Labirinto della Masone è quella di essere realizzato interamente da oltre 200 mila piante di bambù appartenenti a 20 diverse specie, caratteristica che regala al visitatore un percorso totalmente green nel quale può perdersi per poi ritrovarsi, una strada che attraverso biforcazioni ed enigmi invita alla riflessione e alla presa di coscienza di sè. Proprio nel cuore del Labirinto della Masone c’è un edificio dalle linee pulite ed elegantissime, che nei suoi enormi spazi comprende una ricchissima galleria d’arte, una biblioteca, un ristorante gestito dal celebre chef stellato parmense Massimo Spigaroli e 2 elegantissime suite. Insieme ad una grande area esterna adibita ad ospitare eventi pubblici e privati di grande prestigio e rilevanza

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Durante gli scorsi mesi di stop quasi totale dal lavoro e da altri impegni a casa del lockdown ho approfittato per riprendere in mano alcuni libri di mitologia greca, giusto per rinfrescarmi un pò la memoria, e per passare il tempo. E così, sfogliando le pagine, tra un argomento e l’altro, mi sono imbattuto in re Minosse e del celebre labirinto che secondo il mito fece costruire sull’isola di Creta per rinchiudervi il mostruoso Minotauro, nato dall’unione tra sua moglie Pasifae con un toro.

La mia attenzione è andata subito al labirinto, o meglio ai labirinti, e per cuoriosità mi è venuta voglia di cercare se Google quali sono i più belli e i più grandi, soprattutto in Italia, perchè queste costruzioni, se così le vogliamo chiamare, mi hanno sempre incuriosito e affascinato.

È proprio così che ho scoperto che il labirinto di re Minosse non ha ispirato solo la mia curiosità, ma anche quella di un importante grafico, editore e designer parmense, Franco Maria Ricci, che proprio a questo si è ispirato quando qualche anno fa ha deciso di costruirne uno a Fontanellato, bellissimo borgo medioevale Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, tra Fidenza e Parma.

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Cos’è il Labirinto della Masone

Il Labirinto della Masone, conosciuto da tutti come Labirinto di Parma, è stato aperto al pubblico nel mese di Giugno 2015 dopo un paio di anni di lavoro necessari per sua realizzazione e vanta il prestigiosissimo primato di essere non solo il più grande d’Italia, ma addirittura il più esteso del mondo.

Il Labirinto di Parma ha però un’altra incredibile particolarità, che giustifica assolutamente una visita: è composto esclusivamente da bambù. E per la precisione, oltre 200 mila piante splendide piante alte tra i 30 centimetri e i 15 metri appartenenti addirittura a 20 specie diverse, che nella perfezione della disposizione geometrica scelta danno vita ad un percorso intricato, incerto ed enigmatico di oltre 3 chilometri.

Nell’idea di Franco Maria Ricci il Labirinto della Masone è un luogo che invita chi ci si avventura a perdersi, fantasticare e riflettere, per poi ritrovarsi nel momento stesso in cui individua l’uscita.

Una specie di parentesi spazio-temporale nella quale l’intrinseca incertezza del percorso proposto, con i suoi enigmi e le possibilità di scelta sulla direzione da prendere di fronte alle biforcazioni, obbliga il visitatore a prendere consapevolezza del suo essere e del suo divenire. Totalmente privo di barriere architettoniche e accessibile anche agli animali, il Labirinto della Masone è concepito per garantire un accesso universale al desiderio di scoperta e di introspezione.

Un invito quello proposto dal Labirinto di Parma a ritrovare l’equilibrio e a preferire l’autenticità, aspetto che si riflette anche nella scelta per nulla casuale del bambù, una pianta sempreverde, semplice, flessuosa, vigorosa, elegantissima, e rapida nella crescita, per tutte queste sue proprietà largamente usata nell’architettura giapponese. Ma che ha anche la capacità di produrre una grande quantità d’ossigeno grazie alla rapida fotosintesi, diventando in questo contesto metafora della vita, dell’energia e dell’equilibrio.

Ma il Labirinto della Masone ha anche, e soprattutto, un significato personale, che si concretizza nel suo grande desiderio di lasciare qualcosa di sè proprio a quel lempo di Pianura Padana che tanto ha dato a lui e alla sua famiglia. Un omaggio, quindi, alla città di Parma, al suo contado e alle città vicine.

Cosa farai quando sarai in Emilia Romagna?

Gli edifici e le architetture del Labirinto di Parma

Il Labirinto di Parma è solo un elemento del bellissimo insieme di cui fa parte, un unicum che ingloba e dal qualche è contenuto, e che nella sua complessità può essere considerato come un’autentica opera d’arte.

Di questa fantastica creazione, in parte naturale e in parte costituita da elementi architettonici, sono compresi anche gli edifici posti proprio nel cuore del labirinto, e che sono la sede della Fondazione Franco Maria Ricci, dove trovi anche i più di 5 mila metri quadrati che accolgono la Collezione d’Arte grazie alla quale puoi ripercorrere 5 secoli di Storia dell’Arte, dal Cinquecento al Novecento.

Ma anche quelli per una grande biblioteca, insieme ad altri concepiti per ospitare mostre temporanee di artisti affermati ed emergenti del panorama nazionale e internazionale.

Sempre in questo corpo edificato del Labirinto della Masone puoi trovare 2 elegantissime suite a disposizione degli ospiti che vogliono fermarsi a dormire, insieme un ristorante dove assaggiare le squisitezze della tradizione gastronomia parmigiana ed emiliana proposte dallo chef stellato locale Massimo Spigaroli.

La tradizione neoclassica degli edifici che costituiscono il Labirinto della Masone richiama i canoni della tradizione italiana ed europea al quale si è ispirato l’achitetto parmense Pier Carlo Bontempi restituisce linee pulite ed essenziali che si sviluppano in modo armonico con il paesaggio circostante richiamando anche l’andamento delle piante di bambù.

Equilibrio e aromonia che si sono voluti rispettare anche nella scelta dei materiali da costruzione. Tutti gli edifici del Labirinto della Masone sono infatti realizzati in mattoni rigorosamente fatti a mano, tipici del territorio padano.

Perchè visitare il Labirinto della Masone

Sicuramente dopo il mio racconto ti sarà venuta voglia di visitare il Labirinto della Masone per quello che è e per quello che rappresenta: l’unicità di un luogo speciale concepito da una sensibilità superiore e a stretto contatto con la cultura locale.

Ma non deve essere solo questa la motivazione che ti spinge a compiere un viaggio fino a qui, perchè il contesto territoriale nel quale è inserito ti può dare lo spunto per assaporare anche altri elementi di questa splendida porzione di territorio emiliano.

Prima di tutto sei vicinissimo a Parma, Capitale Italiana della Cultura 2020. La città ti aspetta a braccia aperte per accoglierti con un ricchissimo patrimonio storico-culturale e artistico che devi assolutamente conoscere, ma anche con fitto calendario di appuntamenti culturali che stanno proprio riprendendendo in questi giorni dopo la pausa per l’emergenza Covid.

E, oltre a Parma, devi almeno aggiungere una visita all’altrettanto strepitoso borgo medioevale di Fontanellato, che con la sua calda atmosfera d’altri tempi sono sicuro ti lascerà davvero a bocca aperta.

Detto questo, ti suggerisco di fermarti in zona almeno un fine settimana intero, per assaggiare con calma almeno un pezzo di quello che questa fantastica terra è in grado di regalarti, e che sono sicuro ti farà follemente innamorare.

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