8 Giugno, Giornata Mondiale degli Oceani

Dal 1992 l’8 Giugno di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani (World Oceans Day) istituita dall’ONU come importante occasione per ricordare l’importanza che gli oceani e i mari hanno per la biodiversità del pianeta Terra e per la sopravvivenza stessa della vita umana. Ma anche perchè sono proprio gli oceani a fare da sempre da collante tra nazioni e popoli della Terra. Oceani che sono da noi spesso trascurati e inquinati soprattutto da rifiuti plastici che diventano inevitabilmente cibo per i pesci, e di conseguenza anche il nostro. E che ci lanciano un grido di aiuto per chiederci finalmente di capire l’importanza di adottare comportamenti quotidiani eco-sostenibili e responsabili, anche quando siamo in viaggi

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L’oceano, e più in generale il mare, è l’elemento che più degli altri ci spingono ad intraprendere un viaggio verso una determinata destinazione. C’è chi si accontenta di ammirarlo, magari con l’emozionante luce dell’alba o del tramonto, chi si rilassa facendoci un bagno oppure chi ci pratica sport acquatici.

Ma tutti noi proviamo una vera e propria attrazione per il mare. Sei d’accordo con me? Immagino proprio di si.

Sarai sicuramente altrattanto d’accordo con me sul fatto che bistrattiamo i nostri mari, non ci prendiamo cura di loro e li trattiamo alla stregua di un elemento inanimato che non importa preservare perchè non ci rendiamo conto di quanto sono importanti da preservare per il nostro benessere personale.

L’acqua è un elemento vivo che contiene molti altri elementi vivi e nella quale anche la nostra vita è cominciata milioni di anni fa. Senza acqua non potremmo vivere.

Ma anche con questa consapevolezza la inquiniamo pesantemente con i nostri comportamenti quotidiani, anche i più banali, come ad esempio quando abbandoniamo bottigliette di plastica sulle spiagge o quando ci riversiamo altre pericolose sostanze inquinanti.

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E così facendo, lentamente ma inesorabilmente compromettiamo la sua biodiversità.  L’acqua ricopre tre quarti della Terra e ospita decine di milioni di specie, molte delle quali ancora sconosciute. E molte delle quali scompaiono ogni anno proprio a causa del nostro comportamento incivile e irresponsabile.

È proprio per sensibilizzare il mondo intero sull’importanza di questo tema che ormai dal 1992 l’8 Giugno di ogni anno si festeggia la Giornata Mondiale degli Oceani (World Oceans Day), che ci ricorda che sono gli oceani a fare da collante tra nazioni e popoli della Terra.

A proporre la nascita di questo importante appuntamento è stato il governo canadese durante il Summit della Terra di Rio de Janeiro che poi è stata riconosciuta dalle Nazioni Unite dal 2008.

l tema di quest’anno è “Puliamo i nostri oceani” soprattutto dalla plastica che li sta letteralmente soffocando. Ogni anno nel mondo si producono infatti più di trecento milioni di tonnellate di plastica, e di queste otto milioni finiscono nei mari.

I mari si stanno letteralmente trasformando in un bidone della spazzatura con tanto di isole galleggianti di vari chilometri quadrati costituite totalmente di rifiuti di plastica.

Perchè se non sappiamo dove metterli pensiamo bene di farli galleggiare nel mare trasformandoli in velenoso cibo per i pesci che li conduce alla morte. O se non li conduce alla morte diventano parte di essi e poi di noi quando li mangiamo.

Il problema è ovunque. Anche vicino a noi c’è un mare davvero molto ammalato. Anzi, uno dei più ammalati. È il Mar Mediterraneo che nelle sue acque ha una delle più alte concentrazione di microplastiche al mondo.

Lo stesso che ha un ecosistema straordinario per la presenza di un numero di specie addirittura dieci volte superiore alla media mondiale ma che rischia per questo di essere irrimediabilmente compromesso.

Si parla addirittura di 1,2 milioni per chilometro quadrato. Dato che poi è stato confermato da uno studio condotto sui grandi pelagici tra i quali il pesce spada. Il 18% degli esemplari aveva infatti rifiuti plastici nel tratto gastrointestinale.

Non c’è da stupirsi di questo se si pensa che OGNI GIORNO nel Mediterraneo finiscono più di 700 tonnellate di plastica che potrebbero più che raddoppiare entro il 2025. E di queste 90 sono prodotte in Italia, che è il terzo Paese più inquinante dell’area.

Secondo i dati del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente in alcuni tratti c’è una concentrazione di addirittura centomila pezzi per chilometro quadrato. Ed è per questo che tra qualche anno rischiamo di non vedere più esemplari della Tartaruga Liuto o della Caretta Caretta.

Ma nemmeno della balenottera comune, del capodoglio, del cavalluccio marino o della foca monaca per non parlare dello squalo toro o del pesce trombetta. Tanto per citarne alcune.

“Beat Plastic Pollution” (combatti l’inquinamento della plastica) è stato il tema scelto anche per la Giornata Mondiale dell’Ambiente che si è festeggiata solo pochissimi giorni fa. Tutta questa attenzione perchè ci si sta rendendo conto che in pochi anni nei mari ci sarà più plastica che pesci.

Cerchiamo di contribuire anche noi viaggiatori a salvare il destino della nostra terra e dei nostri mari quando siamo in vacanza, adottando comportamenti più eco-sostenibili e responsabili. Non è per nulla difficile, basta pensare a quello che si sta facendo prima di farlo.

Ma anche attraverso la diffusione di questo grido d’aiuto e rimproverando chi state vendendo non comportarsi correttamente anche a costo di prendersi un “fatti i cazzi tuoi”. Perchè a furia di pensarla così anche i “cazzi” degli altri diventano i nostri.

Non hai solo fatto un favore al mare e ai suoi abitanti ma lo hai fatto prima di tutto a te stesso, ai tuoi figli e ai tuoi nipoti che se la situazione va avanti così non vedranno più il mare durante i loro viaggi ma vedranno solo una puzzolente discarica a cielo aperto.

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