Mostra di fotografia naturalistica Wildlife Photographer of the Year

Fino al 9 Dicembre i locali della Fondazione Luciana Matalon (a Milano, in Foro Buonaparte 67) ospitano la mostra Wildlife Photographer of the Year. È l’esposizione dei cento scatti che la giuria del celebre concorso di fotografia naturalistica Wildlife Photographer of the Year ha eletto come vincitrici e finaliste nelle rispettive categorie. L’occasione per fare un bellissimo viaggio alla scoperta delle bellezze che la natura ha saputo regalarci che fa riflettere sulla necessità di agire concretamente per salvaguardare il nostro pianeta e le specie che lo abitano

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Dopo tanti anni a viaggiare su e giù per il mondo da viaggiatore sostenibile e responsabile che sono non dovrei stupirmi più delle bellezze che la natura ci ha regalato.

Invece mi rendo conto che quello che conosco è davvero un’inezia di fronte alla magia della bellezza degli elementi naturali e delle specie viventi che ci circondano. Che troppo spesso, invece di apprezzare e preservare, bistrattiamo e addirittura distruggiamo in modo consapevole.

Riflessioni queste che ho fatto proprio settimana scorsa quando insieme insieme a mia figlia Andrea ho fatto un viaggio particolare. Un viaggio fotografico, per la precisione.

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Un giro per il mondo che mi ha lasciato davvero a bocca aperta attraverso i 100 migliori scatti dei fotografi che hanno partecipato al Wildlife Photographer of the Year, il concorso di fotografia naturalistica più prestigioso al mondo organizzato dall’History Museum di Londra, che quest’anno è giunto alla 53a edizione.

E selezionati con criteri molto rigidi da una giuria internazionale di esperti tra gli oltre 50mila realizzati da fotografi specializzati in fotografia naturalistica e non di 92 paesi del mondo, che oltre alla creatività, al valore artistico e alla complessità tecnica delle opere, ha tenuto in considerazione anche la loro capacità di sensibilizzare lo spettatore alla salvaguardia del Pianeta. 

Vincono il concorso di fotografia naturalistica Wildlife Photographer of the Year 2018…

La scelta del vincitore assoluto è emblematica di questa necessità. Infatti il riconoscimento di Wildlife Photographer of the Year è andato al fotografo sudafricano Brent Storton, che nella sua fotografia Memorial to a species (Monumento alla specie) ha immortalato un rinoceronte appena colpito e mutilato del suo corno all’interno del Parco Hluhluwe Imfolozi, la più antica riserva naturale africana. 

È un chiaro esempio del grande valore documentale della fotografia naturalistica, perchè testimonia con estrema chiarezza il dramma del bracconaggio al rinoceronte, una crudeltà inaudita diffusa in tutta l’Africa al solo scopo di vendere i corni sul mercato nero.

Il premio di Young Wildlife Photographer of the Year, riconoscimento dedicato ai giovani protagonisti della fotografia naturalistica, è invece andato al fotografo olandese Daniël Nelson per il suo scatto intitolato The Good Life (La bella vita), nel quale è riuscito ad immortalare un gorilla felicemente sdraiato e intento ad assaporare un frutto dell’albero del pane nella foresta del Parco Nazionale di Odzala, nella Repubblica del Congo.

L’immagine rappresenta l’innegabile somiglianza comportamentale tra le scimmie selvatiche e l’essere umano, ma mette soprattutto l’accento sull’importanza dell’ambiente naturale da cui dipendono, la cui modifica o distruzione comporterebbe inevitabilmente anche la loro estinzione.

Le fotografie vincitrici assolute di questo importante concorso di fotografia naturalistica sono davvero emozionanti e di altissimo valore documentale, ma ti assicuro che le altre 98 che compongono il percorso espositivo non sono da meno.

Cosa farai quando sarai a Milano?

Le 11 categoria principali della mostra

Perché sono le finaliste e le vincitrici delle 11 categorie principali previste dal concorso: 

  • Ritratti di animali
  • Uccelli
  • Invertebrati
  • Anfibi e Rettili
  • Mammiferi
  • Bianco e nero
  • Fauna selvatica urbana
  • Ambienti terrestri
  • Animali nel loro ambiente
  • Piante e Funghi
  • Sott’acqua

A queste se ne affiancano altre tre:

  • The Wildlife Photographer Portolio Award
  • The Wildlife Photojournalist: Single Image
  • The Wildlife Photojournalist Award

che portano l’attenzione su questioni di estrema importanza per l’equilibrio dei complessi e facili equilibri che garantiscono il benessere dei diversi tipi di abitanti del pianeta, e la sua stessa sopravvivenza, tra i quali il cambiamento climatico e la deforestazione.

La sezione Young Wildlife Photographers è invece dedicata ai giovani appassionati di fotografia naturalistica ed è divisa tra quelli fino a 10 anni, da 11 a 14 anni e da 15 a 17 anni.

I lavori di questi giovani artisti sono davvero emozionanti e ci hanno lasciato a bocca aperta soprattutto quelli dei giovanissimi. Sia per la capacità tecnica ma soprattutto per la sensibilità che hanno dimostrato nei loro scatti. 

Due in particolare ci hanno lasciato davvero sorpresi, sia per il soggetto che per lo specifico contesto nel quale sono state fatte.

La prima, Stuck in, scattata dalla giovane americana Ashleigh Scully, che ha vinto la categoria “11-14 Years Old”, immortala una volpe nell’atto di tuffarsi letteralmente nella neve alla ricerca di qualche preda da mangiare, che ha percepito grazie alla suo incredibile istinto predatorio.

E la seconda, In the grip of the gulls realizzata dalla giovanissima fotografa italiana Ekaterina Bee di soli 5 anni e mezzo risultata vincitrice per la categoria dei più piccoli, la “10 Years and Under”. Lo scatto congela il battito d’ali di due gabbiani che si sono avvicinati alla barca dove era insieme ai suoi genitori per mangiare il pane che gli stava gettando.

Bellissima anche l’esperienza del viaggio virtuale che ti trasporta in affascinanti ambienti naturalistici, che tutti i visitatori possono fare grazie ad un visore RV di ultimissima generazione. 

Un viaggio nel viaggio, questa volta multimediale, alla scoperta delle meraviglie del nostro meraviglioso Pianeta che ahimè è sempre più fragile e indifeso di fronte all’insensibilità umana, disposta a sacrificarlo in nome dei soldi, del potere, e dietro alla scusa del “progresso”.

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