Hai mai provato il Sake, la bevanda tradizionale giapponese ottenuta dalla fermentazione del riso?

Il Sake è la celebre bevanda tipica giapponese a base di riso che è sempre più conosciuta e apprezzata anche in Occidente. Il Sake in Giappone si beve in tutte le stagioni, freddo o a temperatura ambiente utilizzando le tradizionali tazzine di ceramica o di terracotta. In Giappone si usa molto degustarlo in scatoline di legno di cedro. Il Sake è una bevanda alcolica davvero deliziosa, da provare assolutamente!

Booking.com iVisa.com

Immagino che anche tu abbia provato almeno una volta il Sake, la bevanda giapponese tipica. Magari te l’hanno offerto come digestivo alla fine di qualche cena in un ristorante giapponese (o presunto tale) dove hai mangiato del sushi o del sashimi.

Io la trovo davvero deliziosa e al di là di questo mi incuriosisce molto perchè non è un liquore e nemmeno un distillato, e ovviamente nà un vino ma nemmeno una birra. Il Sake fa parte di una categoria di bevande alcoliche a parte con un gusto assolutamente unico perchè è a base di riso.

Attenzione però! Ricordati che si pronuncia Sake e non Sakè. In giapponese questa parola significa semplicemente bevanda alcolica. Infatti là non si chiama così, ma Nihonshu, che letteralmente significa “alcohol giapponese”.

Il consumo di Sake è sempre più diffuso anche in Occidente, Italia compresa. Così come sta crescendo l’interesse da parte dei gestori dei locali e dei sommelier che organizzano degustazioni e corsi per conoscerne le caratteristiche organolettiche. Ma anche manifestazioni per diffonderne la cultura.

Ad esempio, la Sake Sommelier Association Italiana organizza tra gli altri anche corsi appositamente dedicati alla preparazione di cocktails con questo alcolico. Un altro riferimento autorevole è La Via del Sake, l’associazione culturale che promuove questa bevanda e l’enogastronomia tipica giapponese.

Oppure se vuoi semplicemente avvicinarti alla bevanda per scoprirla puoi partecipare a qualche evento dedicato alla gastronomia giapponese, come ad esempio il Japan Festival di Milano.

Stai cercando un volo per raggiungere il Giappone in aereo? L’ aeroporto di riferimento per i voli che provengono dall’ Europa è quello di Tokyo. Se non hai ancora comprato il biglietto aereo per visitare il Giappone, conoscere le sue bellezze e provare il sake originale ti consiglio di fare come me e usare il portale Skyscanner per confrontare centinaia di proposte delle diverse compagnie aeree nelle date che interessano a te e risparmiare! Una volta sul sito ti basta indicare aeroporto di Tokyo, la data del viaggio e il gioco è fatto. Una volta avviata la ricerca Skyscanner ti mostrerà tutte le opzioni disponibili con le relative tariffe e la durata complessiva del viaggio, e tu potrai scegliere il volo più adatto alle tue esigenze e al tuo budget. Arrivi in aeroporto e vuoi raggiungere velocemente il tuo hotel a Tokyo, a Osaka o a Kyoto? Ti suggerisco il transfer privato: comodo, veloce e molto più economico del taxi!

Se decidi di raggiungere Tokyo in aereo e vuoi visitare anche le altre bellissime località del Giappone senza dipendere dai mezzi pubblici ti consiglio di prendere una macchina in affitto in aeroporto così da ottimizzare il tempo. Per confrontare le tariffe di tutte le compagnie e trovare quella che ti garantisce la migliore offerta ti consiglio di fare come me e di prenotare online sul portale www.ionoleggioauto.it oppure su www.discovercars.com. Ti basta andare su uno dei due siti, inserire aeroporto di Tokyo nel campo dedicato alla location, la data e l’ ora di inizio e fine del noleggio, e il gioco è fatto.

Le tue vacanze iniziano con un traghetto? Se non l’ hai ancora prenotato ti consiglio di usare il portale Traghetti Lines perchè ti garantisce il miglior prezzo su tutte le tratte italiane e straniere! Io lo uso sempre, provalo anche tu!

Come si produce il Sake

Il riso è l’ingrediente principale per la produzione del Sake insieme all’acqua e a un particolare tipo di microrganismo che in realtà una specie di muffa chiamato koji‐kin. A questi tre ingredienti per la preparazione del Sake si aggiunge anche un lievito chiamato kobo.

Sono proprio la muffa e il lievito che attivano il processo di doppia fermentazione che danno al Sake la tipica gradazione alcolica tra i 13 ai 16 gradi dipendendo dalla varietà.

Inutile dire che ne esistono molti tipi anche se ufficialmente il Giappone divide il Sake in tre denominazioni: Ginjoshi, Junmaishu, Honjozushu.

Negli ultimi anni si è incominciato a produrre un tipo di sake sparkling  che ricorda le bollicine occidentali. Forse per adattare la bevanda ai gusti di chi non è giapponese.

masu sake

E non tutti i tipi di riso vanno bene per ottenere il Sake. Si utilizzano solo alcune varietà coltivate apposta che si distinguono per avere il chicco più grande. E sono anche i più cari.

Come puoi immaginare il Sake ha origini antichissime. I primi scritti sul Sake risalgono al secolo III e i primi a produrlo in modo regolare furono i monaci scintoisti e buddisti all’interno dei templi tra il secolo XII e il secolo XV.

È proprio in questo periodo e grazie a loro che si svilupparono le moderne tecniche di fermentazione, anche se la produzione spesso continua ad essere fatta in modo assolutamente artigianale.

Cosa farai quando sarai in Giappone?

Come si serve e quando si beve il Sake?

Io adoro bere il Sake freddo per cui ci aggiungo sempre qualche cubetto di ghiaccio. La stessa cosa che faccio quando bevo la grappa, un’altra bevanda che adoro. Ma il Sake si può bere anche a temperatura ambiente come piace alla maggior parte delle persone. Soprattutto ai puristi della bevanda.

Secondo gli esperti in materia i più delicati e raffinati sono perfetti se serviti intorno ai 7-8 gradi come il vino bianco. Alcuni tipi di Sake se sono scaldati a bagnomaria a 40 – 50 gradi sviluppano corpo e struttura. E sono ideali anche come bevanda da pasto, soprattutto per accompagnare piatti succulenti.

Il Sake si può bere in tutte le stagioni ma io lo bevo solo d’inverno. Un’altra cosa interessante da sapere è che raramente si conserva per più di un anno, tranne quello di qualità Koshu che è invecchiato fino ad acquisire il sapore di cherry con sentore di noci e spezie.

Se vuoi assaporarlo al meglio dovresti bere il Sake in tazzine di torra cotta o di ceramica proprio come fanno in Giappone.

Oppure usare il masu, un altro recipiente tradizionale che in pratica è una scatolina fatta in legno di cedro che si impregna mantenendo il sapore. Un pò come succede con il mate, la tradizionale bevanda dell’Argentina che io preferisco bere proprio in un recipiente di legno, o ricavato dalla zucca.

Bere il Sake nel masu è anche un ottimo modo per testare la sua qualità. Infatti sul fondo delle ciotoline è disegnata una spirale blu che fa risaltare gli eventuali difetti. Perchè il Sake di qualità deve essere assolutamente limpido.

Se proprio non riesci a trovare questi recipienti dovrai accontentarti di bere il Sake in un bicchierino di vetro del tutto identici a quelli che si usano per la grappa. Secondo me non è il massimo per far risaltare la sua squisitezza ma in mancanza di altro te lo farai andare bene.

In Giappone quello del Sake è un vero e proprio rito sociale. Si usa berlo soprattutto insieme agli amici nei momenti di convivialità o durante le feste. Ma anche se sembra strano si beve con il Sake anche in occasione dei lutti.

Ad esempio un pò di Sake non può mancare nel cestino per il pic nic che si prepara per celebrare la fioritura dei ciliegi che è uno degli eventi più importanti del paese. Un omaggio alla primavera e alla rinascita che in Giappone è un evento carico di significati simbolici.

Cosa farai quando sarai a Tokyo?

I 5 migliori hotel a Tokyo

Se gli hotel a Tokyo che ti suggerisco non ti piacciono puoi trovarne più di 5.600 su Booking.com.

I 5 migliori hotel a Osaka

Se gli hotel a Osaka che ti suggerisco non ti piacciono puoi trovarne più di 5.400 su Booking.com.

I 5 migliori hotel a Kyoto

Se gli hotel a Kyoto che ti suggerisco non ti piacciono puoi trovarne più di 3.100 su Booking.com.

Condividi:

Ti è piaciuto l'articolo?